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"L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte"

L'ultimo nemico che dovremo affrontare tutti, prima o poi, è la morte. Ma sarà sconfitto...E questa è la sola consolazione, che certamente non può bastare a colmare il dolore della perdita. Però con il passare del tempo ci si accorge che è davvero così, perchè la morte vince apparentemente sulla vita, ma su i ricordi non può nulla. Su ciò che resta di una persona, dell'amore che ha dato, delle vite che ha accompagnato. Alla fine è questo che conta, lasciare qualcosa di sè. Io oggi ho visto una famiglia numerosa ed unita. Ho visto figli, nipoti, mariti, mogli...E se non fosse stato per lei, non ci sarebbe niente di tutto questo. Lei ha creato laddove non esisteva niente prima. Ha partorito, ha sfamato, ha stirato, ha brontolato, ha rotto le scatole, ha legato fra loro persone diverse e ne ha fatto una famiglia. Ed ora mancherà come l'aria. Ma so che non se ne andrà mai, in inverno starà seduta in cucina a guardare la tv e a preoccuparsi per ognuno dei suoi familiari costantemente, in estate invece starà al mare ad allestire la tavola per la cena o a spazzare, sempre preoccupandosi per ognuno dei suoi familiari. Era così. E finchè qualcuno ne parlerà, o penserà a lei, o raccontenarà qualche aneddoto su di lei...vivrà. La morte non ti avvisa, non ti da il tempo di sistemare le cose, non ti concede un ultimo saluto. Perchè sa che altrimenti non ce la farebbe mai a portar via. E a chi rimane resta il rimpianto, il "se", il "ma", il "potevo fare di più"....Ma possiamo continuare a parlarci, a raccontarle le cose della vita, possiamo immaginare cosa direbbe in quella determinata situazione tanto la conoscevamo bene. Lei vive in noi, per sempre. La morte non è che l'ultimo dei tanti nemici che dobbiamo affrontare, ma sarà sconfitto. Ciao Vivetta.....

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Ti piace il Natale?

Io scrivo, prima di tutto, per necessità. Oggi è la Vigilia di Natale e sento la necessità di farlo, perchè mi è stata fatta una domanda banale tempo fa e la mia risposta tuttora non mi soddisfa.  "Ti piace il Natale?" E' una domanda banale, no? Eppure non lo è. La mia risposta è stata frettolosa, troppo superficiale, perchè non me l'aspettavo e perchè era tanto che non rivolgevo a me stessa questo interrogativo. Ricordo una me che adorava questo periodo dell'anno, il più bello di tutti. Ricordo i miei ricordi dei Natali passati, dei nonni intorno alla tavola, delle tombolate, dell'ansia sotto il piumone nell'avvertire rumori sospetti di zoccoli di renna, della meraviglia dei regali. Ricordo un tardo pomeriggio, io sdraiata sopra le gambe di babbo mentre lui mi faceva ridere suonando le mie costole come fossero le corde di una chitarra, mentre un'ombra di Babbo Natale passava dietro i vetri della finestra del salotto. Ricordo la musica che risuonava ne

L' ardire.

 Alla domanda «Come immagini la tua mente?» ho risposto «Come una rete incasinata». «Puoi dirmi qualcosa di più di questa rete?» La vedevo come una serie di ragnatele parallele fra loro disposte su piani che si intersecano a creare un intrico di fili grigi, a maglie abbastanza strette. Sfondo nero. E mi sentivo costretta tra quelle reti. «Cosa faresti a quella rete?» Ho mimato il gesto di allargarla partendo dal centro e spingendo verso i lati in modo che le ragnatele rimanessero sui bordi e al centro aumentasse il nero. Poi ho visto un volto emergere da quel buio. E poi piano piano quel tunnel di fili si è trasformato in un tunnel fatto di tronchi e chiome verdi, fitti fitti da schermare in buona parte la luce del sole che filtrava nel tentativo di rischiarare tutto. E poi ho aggangiato il ricordo della mia poesia preferita, I Boschi di Westermain, e l'immagine della copertina del mio libro preferito in cui nel mezzo del bosco è dipinta una casa. "Entra in quei boschi incanta

I Boschi di Westermain.

Entra in quei boschi incantati tu che ne hai l'ardire. Niente ti farà del male sotto le foglie Più di quanto non ne faccia il nuotatore alle onde che fende. Getta in alto il tuo cuore lassù con l'allodola, Camminando in pace con il topo ed il verme, viaggerai bene. Solo per timore del buio Trema, ed essi lascieranno la loro forma. Migliaia di occhi sotto i cappucci stanno intorno ai tuoi capelli. Entra in quei boschi incantati tu che ne hai l'ardire. George Meredith La mia poesia preferita di sempre. Buon 1 Maggio!