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Visualizzazione dei post da febbraio, 2012

Ricordi Felici

Sono stata a trovare nonna poco fa e mi raccontava, come fa ogni volta, del passato...Ad un certa età non puoi fare altro che ricordare, tutta la tua vita è dietro. Se penso a come era Piazza dei Mille vent'anni fa, quando ero bambina, mi si stringe il cuore. Figurarsi come doveva apparire nel dopoguerra e poi ancora dopo, quando mio babbo era bambino, poi adolescente e poi uomo, negli anni del boom economico. Nonna la descrive come una piazza brulicante di gente, gente che veniva anche da quartieri lontani pur di assicurarsi il pesto che "bono come quello non si trova da nessun' altra parte". Lei aveva un banco di pesce e puliva datteri dalla mattina alla sera. Dice che i dolori reumatici che ha sono colpa del tempo trascorso con le mani nell'acqua, ad aprire una cozza dopo l'altra. Tornava in casa per pranzo, ma le botteghe erano sempre aperte, non come adesso che non vedono l'ora di tirare giù la saracinesca. Quando ero bimba, nonno mi veniva a prendere

Ultimo giorno di Carnevale.

Oggi finisce il Carnevale. E' una di quelle feste di cui ignoro l'inizio e la fine. So che termina oggi perchè l'hanno detto alla radio. Ed io ho preparato i cenci, seguendo la ricetta della prova del cuoco...Ottimi!!! Mentre stendevo la pasta chiacchieravo con mamma, che intanto puliva i gamberoni per stasera, ed ho scoperto che a Livorno il Carnevale inizia più tardi perchè quando ci fu il maremoto, tanti anni fa, la città fece un voto alla Madonna di Montenero. Mamma non sa se il voto è stato estinto nel frattempo, comunque era un fatto che non conoscevo...Oggi ultimo giorno di Carnevale, ieri due anni che è morto nonno Pici...Come vola il tempo... Ci sembra sempre che non debba passare mai, ci sentiamo eternamente bambini...ma non è così. Le lune tramontano ed i soli sorgono incessantemente, da quanto??? Secondo me non ne hanno memoria neanche loro...Ogni volta che qualcuno ci lascia, loro continuano a lavorare per ricordarci che tutto va avanti, indipendentemente da

Io odio.

Adesso che il funerale è finito ci sono i saluti di rito...Tutti che vogliono dire qualcosa, nella maggior parte dei casi qualcosa di non idoneo...Improvvisamente ti danno consigli su come vivere, su come comportarsi senza sapere assolutamente niente di te...Come sono bravi, vero? Invece di fare presenza e rimanere in silenzio, vogliono parlare, parlare...Ma l'unica cosa che bramano davvero è andarsene il più lontano possibile, via dal freddo della chiesa, via dai pianti, via dal dolore contenti che non sia capitato a loro. Però a qualcuno tocca...E quindi non basterebbe provare ad immedesimarsi per un attimo...Cosa vorremmo sentirci dire? Basterebbe così poco per sviluppare un minimo di sensibilità, invece di chiedere e chiedere particolari e dettagli sulla morte...Come è andata? Ha sofferto? Se n'è resa conto? Da gente che poi rivedrai al successivo funerale. Adesso che la funzione è finita e non c'è più niente da vedere, se ne vanno tutti, verso le loro macchine, verso l

"L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte"

L'ultimo nemico che dovremo affrontare tutti, prima o poi, è la morte. Ma sarà sconfitto...E questa è la sola consolazione, che certamente non può bastare a colmare il dolore della perdita. Però con il passare del tempo ci si accorge che è davvero così, perchè la morte vince apparentemente sulla vita, ma su i ricordi non può nulla. Su ciò che resta di una persona, dell'amore che ha dato, delle vite che ha accompagnato. Alla fine è questo che conta, lasciare qualcosa di sè. Io oggi ho visto una famiglia numerosa ed unita. Ho visto figli, nipoti, mariti, mogli...E se non fosse stato per lei, non ci sarebbe niente di tutto questo. Lei ha creato laddove non esisteva niente prima. Ha partorito, ha sfamato, ha stirato, ha brontolato, ha rotto le scatole, ha legato fra loro persone diverse e ne ha fatto una famiglia. Ed ora mancherà come l'aria. Ma so che non se ne andrà mai, in inverno starà seduta in cucina a guardare la tv e a preoccuparsi per ognuno dei suoi familiari costante

RESTARE

Stamani sono andata a trovare la mia mamma che lavora nella scuola elementare che ho frequentato anche io...Ogni volta che salgo le pesanti scale in marmo ritorno una bambina con una cartella enorme sulle spalle...Da piccola volevo fare l'insegnante di matematica, come mia mamma e come la mia maestra preferita...Poi c'è stata la fase in cui volevo aprire una scuola di danza insieme alla mia migliore amica..Ho ancora un disegno con l'entrata della scuola e l'insegna che avevo progettato...Poi la mia migliore amica trovò una bambina più popolare ed alla moda di me, ed io cambiai sogno. Ricordo ancora quando in quinta superiore venne a farci supplenza una professoressa che ci aveva seguiti nel biennio e ci chiese cosa pensassimo di fare dopo. La mia risposta fu : "Sicuramente qualcosa di non scientifico!" Alla faccia della coerenza. Medicina e Chirurgia. Perchè questa scelta? Volevo sconfiggere il Cavaliere Nero. Ambiziosa. Poi ho capito che mi piaceva aiutare l

TEMPO

La parola esatta è Paura, con la P maiuscola per dimostrare quanto io la rispetti e la temi. Paura di tutto...Sono spaventata dal futuro, dal prendere decisioni, dall'amore, dal dolore, dagli sbagli, dai rimpianti. Ho paura del tempo che passa inesorabile, delle occasioni che posso lasciarmi sfuggire. A volte invidio quasi le persone misere, quelle che nella loro vita non aspirano ad altro che al divano e al cibo. Non si fanno problemi e non si pongono domande. Io invece me ne pongo troppe. Qual'è il senso delle nostre esistenze? Vivere cercando di godere il più possibile? Trovare uno scopo nobile? Crearsi una famiglia e perpetuare la specie? Se mi lascio sopraffare da questi interrogativi, comincia a mancarmi il fiato e per forza di cose devo distrarmi. Ho 29 anni, sono giovane, ma mi ritrovo a guardare il mio fratellino ed i suoi amici e sento il peso di quei dieci anni che ci separano. Mi sembra passata un'eternità dai miei 18 anni...dalle giornate passate a scuola, al m

AAA Cercasi Principe Nero

AAA cercasi Principe Nero...E' un gelido lunedì mattina di febbraio...Alle sette e dieci la mia macchina dava -2° C...Sono al lavoro ma dubito che qualcuno si faccia vedere con queste temperature glaciali...Quindi nell'attesa di tornare a casa ero qui che meditavo, come faccio praticamente in ogni minuto della mia esistenza...Medito sulle cose. Se mi pagassero per questo, adesso sarei più ricca del più ricco dei sultani del Brunei....Comunque questa mattina, stavo riconsiderando l'idea del principe azzurro che arriva in groppa al suo cavallo bianco...Beh probabilmente ai tempi di Biancaneve andava benissimo: il principe avvolto nel suo bel mantello azzurro ed il fedele destriero candido come la neve...L'uomo ideale : coraggioso, puro e con il gusto nel vestire...Oggi, se davvero dovessi essere salvata dalle grinfie di una strega, vorrei un Principe Nero che giunge al galoppo di un magnifico cavallo dal manto color ebano...Del belloccio con il volto glabro ne faccio vole

No!!!!

Vi capita mai, mentre state lavorando o  camminate per la strada, mentre ascoltate la musica o guardate la gente passarvi accanto,di essere sopraffatti dal terrore? Terrore cieco. A me spesso, quando penso al futuro. Per una come me l'incertezza, il non sapere, è un supplizio. Io che ho sempre bisogno, in qualsiasi momento, di sapere dove sto andando, anche se la destinazione è lontana ed irraggiungibile..Mi serve un nord verso cui puntare la mia bussola, mi serve la certezza che ci sia un lieto fine..Ed invece sono in balia delle onde del destino, muovo un passo e non so se è nella direzione giusta, e quindi affondo bene bene il piede nella neve sperando che vi rimanga il segno il più a lungo possibile, nel caso decida di fare retro-front. Ma la neve si scioglierà prima o poi...Mentre i miei timori saranno ancora lì...Il tempo passa ed io vorrei trovare il mio posto nel mondo...Che sia un lavoro da amare profondamente o che sia semplicemente accanto ad un uomo che cancelli la mia

Glassa al cocco e compagnia bella...

Oggi mi sono svegliata con la neve alta 20 cm...Dovevo andare a lavoro, ma sulla strada di casa c'erano diversi rami caduti..Ormai però ero sveglia e vestita quindi mi sono detta: "Perchè no?"...Ed invece di tornarmene a nanna, sono uscita alle sette e un quarto...Che dire...Uno spettacolo...Tutto ricoperto di una spessa glassa al cocco : la strada fusa con il marciapiede, le chiome degli alberi pendenti per il troppo peso, biciclette congelate, macchine sommerse e le prime impronte dell'uomo a violare il candido manto...Anche le mie. Poche persone in giro, io con la macchina fotgrafica ad immortale scene rare da queste parti...La cosa più bella è stata il rumore della neve sotto le scarpe...difficile da descrivere...sordo e scricchiolante allo stesso tempo...Ma ancora più bella la consapevolezza di essere sveglia, mentre tutti dormivano, a godermi qualcosa di unico e magico..Sembrava quasi che da un momento all'altro dovesse comparire il fauno di Narnia pronto ad