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Visualizzazione dei post da agosto, 2012
Sto camminando in su ed in giù per il corridoio, bestemmiando e lanciando nell'aria parole schifose. Ho ingurgitato un po' di dolce al cioccolato sperando che arrivi presto a lenire la mia rabbia. Sto cercando di tenere il coperchio del mio personalissimo vaso di Pandora ben chiuso, ma il contenuto sgomita per uscire e non so se per un'altra volta ancora ho la voglia e la forza di domarlo. Che carattere di merda! Anche quando mi girano le palle a ruota sono sempre qui a pensare alle conseguenze perchè diciamocelo, non è che io sia il massimo della diplomazia quando mi incazzo. In questi momenti vorrei soltanto distruggere qualcosa. Arghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh Vaffanculoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

"L'amore è previsto sin dal principio e continua dopo la fine"

E' difficile descrivere come io mi senta. Difficile perchè non voglio e non posso sbilanciarmi. "Non voglio" perchè non ho abbastanza elementi per farlo, "Non posso" perchè anche quando sono strasicura di una cosa, non mi sbilancio mai. "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco!". E le rare volte che mi sbilancio, è perchè sono davvero euforica ed il mio collaudato autocontrollo va a farsi una girata. Poi me ne pento quasi sempre. Questi giorni di solitudine sono stati una sorpresa: ho sempre amato stare sola, ma non credevo che c'avrei preso gusto. Sto quasi per sbilanciarmi nel dire che sono felice. Dormo, cucino, scrivo, canto, ballo, penso. Non mi manca niente. Bugiarda. Perchè c'è sempre qualcosa in sottofondo che mi inquieta. Per il mio 30° compleanno vorrei una sfera di cristallo. Vorrei fissarla e vedervi uno stormo di piccioni viaggiatori in volo, l'equivalente della felicità nel mio libro preferito di sempre. La foresta incan

Memories.

Ci sono dei ricordi stampati a fuoco nella mia mente, indelebili ed immortali nonostante appartengano, nella maggior parte, ad un passato quasi remoto. Ricordo l'odore di umido e muffa, misto a quello del legno, della prima scuola in cui ho danzato. E l'aroma di polvere e sogni che si respirava al teatro "La Gran Guardia" prima di ogni spettacolo. Il mio primo bacio invece non lo ricordo, cioè so a chi l'ho dato ma l'ho rimosso dalla memoria, probabilmente perchè non ebbe alcun significato per me. Però ricordo benissimo la seconda persona che baciai e a cui penso come "primo bacio". Era una sera d'agosto, nel quartiere della Venezia, durante la festa. Strano come non ci sia alcun suono od odore associato nella memoria. Soltanto il silenzio. Un altro bacio, dato dopo diversi anni invece, sapeva di granita al limone. Il 23 aprile 1993, giorno in cui nacque il mio fratellino, nonno Dino mi venne a prendere all'uscita di scuola. Ero in 5° elem

Attese.

Stamani mattina presto ho acceso Facebook ed ho letto un articolo di un blog. Parlava della PAZIENZA, del saper attendere placidamente che il tempo e le cose facciano il proprio corso. E' una cosa che non so fare. Ahimè Ahinoi!!! Io ed il Tempo abbiamo un rapporto di Amore ed Odio. Adoro lo scorrere costante e consolatorio delle stagioni, le giornate scandite dalle ore, la possibilità di "Avere Tempo". Ma mi spaventa anche a morte. Perchè non si può tornare indietro, non si può rivivere una seconda volta e soprattutto perchè il Tempo avrà fine. Quindi il terrore che finisca, che scorra troppo veloce, mi spinge a cercare di anticiparlo. L'attesa mi dilania, Anima e Corpo, perchè mi dico che sto sprecando energia in cose inutili, privandomi della possibilità di dedicarmi ad altre prospettive. E' un cane che si morde la coda, I Know. Però ognuno è fatto a modo suo e per quanto io mi sforzi e dica a me stessa di rallentare o di non angosciarmi, l'effetto positivo

Donne.

Una donna ha bisogno di essere oggetto di attenzioni. In ogni istante. Vuole essere corteggiata. Vuole essere valorizzata. Vuole essere ammirata. E se non ottiene ciò, punta il naso altrove. Passiamo ore a scegliere che abito indossare, che trucco mettere, il profumo, gli orecchini, le scarpe. E ci aspettiamo che qualcuno noti la differenza. Succede di rado, perchè l'uomo non ha geneticamente la capacità di accorgersi o di dare importanza a determinate cose. Alcune donne quindi cedono. Ma purtroppo o per fortuna io non sono una di quelle. Sono "inaddomesticabile" su certi argomenti.

X ed Y . "Il cromosoma biforcuto"

L’uomo non ha più il coraggio di mettersi in gioco, è diventato timoroso e pigro, molto pigro…Perché diciamocelo, il corteggiamento, l’eterna lotta tra i due sessi, tra maschi e femmine, sarà sempre eterna. Dobbiamo accettare questo fatto. Non è e non sarà mai neanche lontanamente immaginabile che si possa giungere ad una tregua. Milioni e milioni di anni di evoluzione, dal brodo primordiale, ai dinosauri, all’uomo delle caverne fino ad oggi…A cosa sono serviti??? A creare le sempre più abissali differenze tra il cromosoma X e il cromosoma Y. In realtà soltanto il primo si è evoluto. L’altro è ancora l’originale, la prima bozza, l’immutabile cromosoma biforcuto. Già dalla forma della lettera si capisce una verità fondamentale. Per l’uomo esistono solo due possibili   risposte a qualsiasi domanda : si o no, bianco o nero. La donna parte con una marcia in più, come sempre. Il cromosoma X ha quattro braccia. Quattro possibili risposte. E se consideriamo che ogni essere di sesso femminil

Sunday Morning

Domenica mattina. Non riesco a dormire ed allora ascolto musica, l'unica vera ed eterna cura per ogni male. Avete fatto mai caso a quante volte compare la parola amore nei testi delle canzoni? Praticamente sempre, ed anche quando non compare, comunque c'è qualche riferimento all'argomento. Gira tutto intorno all'amore. Siamo condannati. Amore per un uomo, amore per una donna, per la famiglia,per i figli, per gli amici, per il lavoro, per un animale, per sè stessi. Eppure una cosa tanto bella spesso è accompagnata dal dolore, in un legame indissolubile. Se ami sei destinato a soffrire. Se non ami però la vita non merita di essere vissuta. Quindi tutti prima o poi, volenti o nolenti,ci ritroviamo sperduti e indifesi di fronte a qualcosa da amare. E quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, quel senso di morte imminente, quel voler sbattere la testa contro un muro non è nient'altro che PAURA. Paura di perdere, paura di ferirsi. Io mi stupisco ogni volta di co

La pioggia.

Ma dove cazzo sono stata per tutto questo tempo? La vita di chi ho vissuto? La campagna arsa dal sole scorre fuori dai finestrini e le ombre mi rammentano che il tempo passa. E' come se avessi percorso una strada parallela, rimanendo sospesa a mezz'aria, spettatrice del mio stesso spettacolo. Uno spettacolo monotono, che non mi piaceva, ma prendere tempo è una delle cose che mi riesce più naturale. Temporeggiare sperando che le cose cambino, in meglio si intende. Adesso sono sulla strada maestra e non so davvero come abbia potuto andare avanti tanto tempo negando l'evidenza. Io che detesto i compromessi,  ne ho fatti tanti per restare a galla ma non sono serviti a niente. Mi avevano abbrutita ed inaridita, come questi campi assolati che non si abbeverano da troppi giorni ormai. Ma loro hanno una scusa, devono aspettare la pioggia. Io invece non l'avevo una scusa. Nessun evento atmosferico da invocare che soltanto a suo comodo mi avrebbe premiata. La pioggia ero io.

Tum.

"Come un Horcrux, l'avevo nascosto nel luogo più recondito ed inviolabile del mondo, cristallizzato in un blocco di ghiaccio per non farlo invecchiare. Nella torre più alta, circondata da mura fortificate, ponti levatoi e fossati abitati da coccodrilli. Ma il caldo dell'estate ha cominciato a sciogliere il ghiaccio. Sento il crepitio delle fiamme che divorano i ponti ed il ritirarsi delle acque dai fossati mentre i coccodrilli vengono a galla morenti. Le mura cedono sotto i colpi dei cannoni. Non c'è scampo. Tum, tum, tum, tum..." Sulla porta dell'ambulatorio in un paesino di campagna sono al telefono con una delle persone che meglio mi conosce. Trattengo le lacrime. Lo ascolto e so che ha ragione. Ma la mia paura è sincera. E sorda. Ed in più non so se tutto questo sia reale o uno scherzo della mia mente che si diverte ad illudermi.