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AAA Cercasi Principe Nero

AAA cercasi Principe Nero...E' un gelido lunedì mattina di febbraio...Alle sette e dieci la mia macchina dava -2° C...Sono al lavoro ma dubito che qualcuno si faccia vedere con queste temperature glaciali...Quindi nell'attesa di tornare a casa ero qui che meditavo, come faccio praticamente in ogni minuto della mia esistenza...Medito sulle cose. Se mi pagassero per questo, adesso sarei più ricca del più ricco dei sultani del Brunei....Comunque questa mattina, stavo riconsiderando l'idea del principe azzurro che arriva in groppa al suo cavallo bianco...Beh probabilmente ai tempi di Biancaneve andava benissimo: il principe avvolto nel suo bel mantello azzurro ed il fedele destriero candido come la neve...L'uomo ideale : coraggioso, puro e con il gusto nel vestire...Oggi, se davvero dovessi essere salvata dalle grinfie di una strega, vorrei un Principe Nero che giunge al galoppo di un magnifico cavallo dal manto color ebano...Del belloccio con il volto glabro ne faccio volentieri a meno...Però se l'azzurro stava al buono e fedele, il nero non vorrei che stesse allo stronzo ed inaffidabile ( ed immaturo...aggettivo che nella maggior parte dei casi viaggia con i due precedenti..)Bah!! Comunque si rigiri la frittata, rimane sempre un bel problema...Soprattutto se penso che alla fine, come minimo, toccherà a me montare in sella e partire alla volta di un castello incantato per salvare il principino trasformato in orco da una fata bastarda...Che vita dura è quella delle donne!( senza contare i dolori allucinanti post-cavalcata!!)...
Ah poi qualche intrepida persona si è vista stamani in laboratorio...Vedi mai che una mattina di queste apro la porta e trovo il Principe Nero che ha bisogno di un prelievo del sangue???

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Io scrivo, prima di tutto, per necessità. Oggi è la Vigilia di Natale e sento la necessità di farlo, perchè mi è stata fatta una domanda banale tempo fa e la mia risposta tuttora non mi soddisfa.  "Ti piace il Natale?" E' una domanda banale, no? Eppure non lo è. La mia risposta è stata frettolosa, troppo superficiale, perchè non me l'aspettavo e perchè era tanto che non rivolgevo a me stessa questo interrogativo. Ricordo una me che adorava questo periodo dell'anno, il più bello di tutti. Ricordo i miei ricordi dei Natali passati, dei nonni intorno alla tavola, delle tombolate, dell'ansia sotto il piumone nell'avvertire rumori sospetti di zoccoli di renna, della meraviglia dei regali. Ricordo un tardo pomeriggio, io sdraiata sopra le gambe di babbo mentre lui mi faceva ridere suonando le mie costole come fossero le corde di una chitarra, mentre un'ombra di Babbo Natale passava dietro i vetri della finestra del salotto. Ricordo la musica che risuonava ne

L' ardire.

 Alla domanda «Come immagini la tua mente?» ho risposto «Come una rete incasinata». «Puoi dirmi qualcosa di più di questa rete?» La vedevo come una serie di ragnatele parallele fra loro disposte su piani che si intersecano a creare un intrico di fili grigi, a maglie abbastanza strette. Sfondo nero. E mi sentivo costretta tra quelle reti. «Cosa faresti a quella rete?» Ho mimato il gesto di allargarla partendo dal centro e spingendo verso i lati in modo che le ragnatele rimanessero sui bordi e al centro aumentasse il nero. Poi ho visto un volto emergere da quel buio. E poi piano piano quel tunnel di fili si è trasformato in un tunnel fatto di tronchi e chiome verdi, fitti fitti da schermare in buona parte la luce del sole che filtrava nel tentativo di rischiarare tutto. E poi ho aggangiato il ricordo della mia poesia preferita, I Boschi di Westermain, e l'immagine della copertina del mio libro preferito in cui nel mezzo del bosco è dipinta una casa. "Entra in quei boschi incanta

I Boschi di Westermain.

Entra in quei boschi incantati tu che ne hai l'ardire. Niente ti farà del male sotto le foglie Più di quanto non ne faccia il nuotatore alle onde che fende. Getta in alto il tuo cuore lassù con l'allodola, Camminando in pace con il topo ed il verme, viaggerai bene. Solo per timore del buio Trema, ed essi lascieranno la loro forma. Migliaia di occhi sotto i cappucci stanno intorno ai tuoi capelli. Entra in quei boschi incantati tu che ne hai l'ardire. George Meredith La mia poesia preferita di sempre. Buon 1 Maggio!