Il tuo peggior nemico vive dentro la tua testa. Si sveglia con te, mangia con te, dorme con te. E'sempre al tuo fianco. Di tutto il male che gli altri potranno mai farti, nessuno arriverà a ferirti e torturarti come te stesso. Perchè conosci ogni tuo punto debole, ogni tua paura. Ed erroneamente sei portato a pensare che potrai smettere quando vorrai perchè dipende dalla tua volontà. Ma non è così: diventi vittima e carnefice allo stesso tempo e finchè non ci sarà rimasto più niente da distruggere continuerai. La volontà si svincolerà da te ed andrà dritta per la sua strada. E ti divorerà. L'unica possibilità di salvezza è rendersene conto prima che sia troppo tardi ed accettare il fatto che esistono alternative, per tutti quanti. Vanno però volute. Troppo facile rimanere al sicuro dei propri fantasmi. L'armadio va aperto e gli scheletri fatti uscire, per quanto spaventosi, putridi e logori essi siano. Il coperchio di Pandora va volato lontano. Il filo all'interno del labirinto del Minotauro va lasciato andare. Devi perderti per poterti ritrovare. Devi aprire la mente a nuove possibilità, anche se sono più spaventose dei tuoi mostri. "Se non hai paura, non hai coraggio"(cit.)
Io scrivo, prima di tutto, per necessità. Oggi è la Vigilia di Natale e sento la necessità di farlo, perchè mi è stata fatta una domanda banale tempo fa e la mia risposta tuttora non mi soddisfa. "Ti piace il Natale?" E' una domanda banale, no? Eppure non lo è. La mia risposta è stata frettolosa, troppo superficiale, perchè non me l'aspettavo e perchè era tanto che non rivolgevo a me stessa questo interrogativo. Ricordo una me che adorava questo periodo dell'anno, il più bello di tutti. Ricordo i miei ricordi dei Natali passati, dei nonni intorno alla tavola, delle tombolate, dell'ansia sotto il piumone nell'avvertire rumori sospetti di zoccoli di renna, della meraviglia dei regali. Ricordo un tardo pomeriggio, io sdraiata sopra le gambe di babbo mentre lui mi faceva ridere suonando le mie costole come fossero le corde di una chitarra, mentre un'ombra di Babbo Natale passava dietro i vetri della finestra del salotto. Ricordo la musica che risuonava ne
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