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Lingue di Gatto.

Ieri sono entrata in un panificio, uno di quelli a conduzione familiare, piccolo e semplice. Dove si sente la parlata e la generosità tipica di Livorno. Sul banco c'era un grosso vassoio di acciaio ricolmo di lingue di gatto. Grandi, una diversa dall'altra..non come quelle di produzione industriale. Le ho dovute acquistare, già sapendo che sarebbero state buone. Sono montata in auto e non ho resistito dal mangiarne una. Erano proprio come ricordavo...Babbo me le comprava sempre in una pasticceria in via della Pina d'Oro. Vaiani si chiamava. Avevano lo stesso identico sapore dolce ma non stucchevole. Mentre le mangiavo mi è sembrato di tornare piccola. Ci sono quei sapori e quegli odori che immediatamente di riportano al passato. Quanto tempo è che non le mangiavo?
In quella pasticceria facevano anche dei fruttini di marzapane buonissimi ed originali, tenendo conto che si parla di vent'anni fa. Le uova al tegamino in un tegamino di cioccolato fondente per esampio oppure i panini ripieni (i miei preferiti!). E poi anche un pasticcino che era la prima scelta mia e di Matti. Base di pastrafrolla ripiena di una crema al cioccolato bianco e copertura di sfoglie di cioccolato alla nocciola. Non ho più trovato niente di lontanamente simile. Babbo invece voleva sempre o il millefoglie o il diplomatico. E per mamma il babà. E' ancora convinto che sia la sua pasta preferita, ma si sbaglia.
Vaiani ha chiuso naturalmente. E mi rende triste e malinconica pensare alle cose che finiscono. Fortuna che ho comprato le lingue di gatto. Che poi mi chiedo: Ma che razza di gatto ha una lingua così grande???

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