Stanotte ho sognato che stavo allattando al seno una bambina. Non mi era mai capitato di sognarlo. Sono andata a guardare cosa significa nell'interpretazione dei sogni. Beh a parte l'ovvio, ossia il desiderio di maternità, spiega che ha diversi significati. Nel mio caso specifico mi pare che:
"la tendenza a spendersi in modo eccessivo nelle situazioni, a dare in modo eccessivo agli altri, a essere sfruttati."
calzi a pennello.
Comunque riflettendoci su ero arrivata anche a credere di allattare me stessa nel sogno. Di autosomministrarmi scuse, spiegazioni e speranze inutili.
Incarno il peggior stereotipo femminile oggi. Sono una vergogna per l'intero sesso. E mi detesto.
Sono una spara-sentenze vivente e per quanto possa risultare presuntuoso, c'azzecco quasi sempre. Ma non riesco a spararle su me. O meglio, su me uso proiettili di gomma. Rimbalzano.
Il fatto è che con la mia parte irrazionale non riesco a comunicare. Ed ultimamente sembra che sia la sola parte a condurre la mia vita. La ragione si è arresa, forse era stanca e voleva un periodo di ferie. Come biasimarla del resto!
Ora che più che mai avevo bisogno di lei. Ora che mi trovo vicina ad un pozzo per l'acqua, uno di quelli in pietra grigia vicino al quale è poggiato un secchio di latta. Avete presente?
Il mio "io critico", guardando dentro il pozzo nero e fondo, mi spingerebbe ad allontanarmene. Saprebbe che io non ho bisogno del pozzo, che non ho bisogno di sapere cosa c'è sul fondo.
Il mio "io a-briglia-sciolta" invece mi spinge a sporgermi oltre il muretto del pozzo per fissare l'acqua nera ed il mio riflesso su di essa che mi chiama. Mi chiede: "Non vuoi sapere cosa si cela sul fondo?"
Non è un "io" stupido....No, no...Lo sa che potrei davvero buttarmi nel pozzo e rischiare di annegare. Mi sfida ad andare oltre i miei limiti.
La soluzione ci sarebbe, anche se molto rischiosa. Dovrei gettarmi davvero in quel pozzo oscuro e senza soluzione e sperare che l'unico ad affogare sia lui...Sarebbe un po' come rinunciare ad una parte del mio corpo, in virtù della mia vita. Quale parte sacrifichereste? Un orecchio? Una mano? Sono scelte quasi impossibili, che però facciamo quando non c'è altra via d'uscita. Vivere o morire. Di sopravvivere ne faccio a meno.
Oppure, l'altra soluzione sarebbe che la mia razionalità rientrasse dalle ferie. Se questi sono i presupposti perchè torni, non so quanto le convenga. Sta meglio dov'è!!!! Ma non le mancoooooooooooo?????????
"la tendenza a spendersi in modo eccessivo nelle situazioni, a dare in modo eccessivo agli altri, a essere sfruttati."
calzi a pennello.
Comunque riflettendoci su ero arrivata anche a credere di allattare me stessa nel sogno. Di autosomministrarmi scuse, spiegazioni e speranze inutili.
Incarno il peggior stereotipo femminile oggi. Sono una vergogna per l'intero sesso. E mi detesto.
Sono una spara-sentenze vivente e per quanto possa risultare presuntuoso, c'azzecco quasi sempre. Ma non riesco a spararle su me. O meglio, su me uso proiettili di gomma. Rimbalzano.
Il fatto è che con la mia parte irrazionale non riesco a comunicare. Ed ultimamente sembra che sia la sola parte a condurre la mia vita. La ragione si è arresa, forse era stanca e voleva un periodo di ferie. Come biasimarla del resto!
Ora che più che mai avevo bisogno di lei. Ora che mi trovo vicina ad un pozzo per l'acqua, uno di quelli in pietra grigia vicino al quale è poggiato un secchio di latta. Avete presente?
Il mio "io critico", guardando dentro il pozzo nero e fondo, mi spingerebbe ad allontanarmene. Saprebbe che io non ho bisogno del pozzo, che non ho bisogno di sapere cosa c'è sul fondo.
Il mio "io a-briglia-sciolta" invece mi spinge a sporgermi oltre il muretto del pozzo per fissare l'acqua nera ed il mio riflesso su di essa che mi chiama. Mi chiede: "Non vuoi sapere cosa si cela sul fondo?"
Non è un "io" stupido....No, no...Lo sa che potrei davvero buttarmi nel pozzo e rischiare di annegare. Mi sfida ad andare oltre i miei limiti.
La soluzione ci sarebbe, anche se molto rischiosa. Dovrei gettarmi davvero in quel pozzo oscuro e senza soluzione e sperare che l'unico ad affogare sia lui...Sarebbe un po' come rinunciare ad una parte del mio corpo, in virtù della mia vita. Quale parte sacrifichereste? Un orecchio? Una mano? Sono scelte quasi impossibili, che però facciamo quando non c'è altra via d'uscita. Vivere o morire. Di sopravvivere ne faccio a meno.
Oppure, l'altra soluzione sarebbe che la mia razionalità rientrasse dalle ferie. Se questi sono i presupposti perchè torni, non so quanto le convenga. Sta meglio dov'è!!!! Ma non le mancoooooooooooo?????????
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