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X ed Y . "Il cromosoma biforcuto"


L’uomo non ha più il coraggio di mettersi in gioco, è diventato timoroso e pigro, molto pigro…Perché diciamocelo, il corteggiamento, l’eterna lotta tra i due sessi, tra maschi e femmine, sarà sempre eterna. Dobbiamo accettare questo fatto. Non è e non sarà mai neanche lontanamente immaginabile che si possa giungere ad una tregua. Milioni e milioni di anni di evoluzione, dal brodo primordiale, ai dinosauri, all’uomo delle caverne fino ad oggi…A cosa sono serviti??? A creare le sempre più abissali differenze tra il cromosoma X e il cromosoma Y. In realtà soltanto il primo si è evoluto. L’altro è ancora l’originale, la prima bozza, l’immutabile cromosoma biforcuto. Già dalla forma della lettera si capisce una verità fondamentale. Per l’uomo esistono solo due possibili  risposte a qualsiasi domanda : si o no, bianco o nero. La donna parte con una marcia in più, come sempre. Il cromosoma X ha quattro braccia. Quattro possibili risposte. E se consideriamo che ogni essere di sesso femminile è corredato di due copie del cromosoma  X…allora sono otto possibili risposte…
E direte: allora i maschi che hanno una X e una Y hanno sei alternative? Eh no, qui vi volevo. Due bracci della Y annullano due bracci della X. Quindi dato che la matematica non è un’opinione, torniamo sempre a due sole strade percorribili. Si o No. La donna otto : Si, No, Forse, Ma se, Mmhh, Ni, Magari, Ci penso…Credo però che fra tutte queste opzioni la più rappresentativa del sesso femminile sia l’ultima. “CI PENSO…”
Noi pensiamo. L’uomo no. Le donne pensano sempre. Quando cucinano, quando puliscono, quando vanno a fare shopping, quando lavorano e persino quando dormono. Sono multitasking, plurifunzionali, cioè in grado di svolgere più attività contemporaneamente ( e bene!)…Potrebbero essere paragonate a delle prese multiple per chiavette USB. E ogni attività viene svolta in modalità ON, non stand by…Il cervello è sempre acceso e pensante. Avete mai provato ad osservare una donna che cammina per strada? Prendete una ragazza di 30 anni, in un pomeriggio infrasettimanale, che passeggia per le vie del centro città. All’apparenza vi sembrerà che stia semplicemente passando un tranquillo pomeriggio in relax, scrutando le vetrine che si susseguono una dopo l’altra. E invece no! Le gambe si muovono ad una velocità costante e sono in grado di fermarsi automaticamente di fronte ai negozi di interesse, senza che parta un preciso comando di STOP neuronale. Ma il cervello è in una fase di brulicante attività pensatoria . La prima cosa che  una donna fa  mentre cammina è una valutazione globale della sua vita in quel preciso momento. Il punto della situazione insomma. Valuta pro e contro, traguardi raggiunti, problemi da risolvere nell’immediato e quelli che possono attendere ancora un po’ di tempo, obiettivi futuri. Dal pensare allo stato attuale dei lavori, passa inesorabilmente a ricordare il passato. I tempi andati. Sogni infranti, amici persi, amori finiti. Però chissà perché il passato è una di quelle fasi della nostra vita che, per quanto sia stato negativo, ci attrae sempre con il suo fascino un po’ retrò..
Anche se abbiamo sofferto, anche se magari ci sono stati dei momenti bui, lo ricordiamo sempre con affetto misto a nostalgia. Forse proprio perché è passato? O forse perché siamo un po’ masochiste e se non stiamo male, non siamo contente?
Tornando alla nostra donna tipo che passeggia per le vie del centro…Ha pensato al presente, poi al passato, quindi cosa manca?? Il Futuro…Cosa farò domani? Dove sarò fra dieci anni? Avrò una bella famiglia? Sarò nonna? Invecchierò sola? Naturalmente le domande cambiano molto in funzione dell’età della donna in questione, ma ciò che accomuna tutte è che pensano al Futuro. C’è chi è triste e guarda al Domani con speranza, chi invece è felice e teme che gli equilibri possano mutare, la donna giovane che sogna un futuro abbagliante, la donna matura che invece pensa alla famiglia, la donna single che spera di trovare l’amore vero e la donna sposata che prega di non perdere quello che ha.
Tutti questi pensieri si susseguono in un vortice perfetto mentre la donna in questione si  sta apparentemente godendo un paio d’ore di libertà dalla vita quotidiana, quando si sofferma di fronte ad una vetrina, quando passa lo sguardo sulle persone che incontra, quando attraversa la strada. Gli unici momenti in cui il filo dei pensieri si può interrompere è quando decide di provarsi un oggetto. Mentre la donna si aggira fra i vestiti appesi, i completini intimi, i trucchi ed i profumi continua a rimuginare sui suoi problemi. E anche nella scelta del capo da provare, pensa. Come mi starà? Metterà in risalto i miei difetti? Lui lo noterà? Questo ombretto esalterà i miei occhi e questo gloss renderà le mie labbra irresistibili..Sembrerò più giovane o più vecchia?
Soltanto nel momento in cui chiude la tenda del camerino il suo cervello entrerà in una fase di stallo autodistruttiva.
Lo specchio è il nostro peggior nemico. Annebbia completamente la lucidità delle nostre menti anche in quelle rarissime, pressoché uniche, occasioni in cui ci piacciamo davvero una volta riflesse nel vetro. Nella stragrande maggioranza dei casi confonde le nostre menti e le fa sprofondare in un pozzo nero e infinito colmo di insicurezze. La nostra autostima va praticamente a picco in un nanosecondo. E la giornata è rovinata irrimediabilmente. Quelle memorabili volte in cui, per uno strano scherzo del destino, lo specchio ci sorride, anche allora il nostro cervello viene ammaliato. Viene illuso. E ci sentiamo bellissime, invincibili, irresistibili. Finché non usciamo dal camerino e di sfuggita vediamo una ragazzina “praticamente perfetta sotto ogni punto di vista” ( un po’ come Mary Poppins) con indosso lo stesso capo che abbiamo appena provato. A questo punto le reazioni possibili sono due : rinunciamo all’acquisto oppure, spinte da un’audacia incredibile, compriamo il vestito. Perché siamo belle, in barba a chi dice di no. Personalmente preferisco questo tipo di donna.
Quando acquista finalmente qualcosa che le piace e che la fa sentire bella, una donna acquista anche punti in autostima, in sex appeal. Quel vestito potrà stare meglio indosso ad un’altra, ma “come te nessuno mai”. Purtroppo gli uomini certe finezze non le capiscono e neanche le percepiscono. Prendiamo un abitino nero semplice, un po’ scollatino. Fatelo indossare ad una modella e loro penseranno “Perfetta!”. E nient’altro. Lì si ferma il loro massimo interesse e gusto. Non noteranno la curva che crea sui fianchi, o la piccola onda dei seni che nasconde. Noi donne quando guardiamo un uomo, che ci piace naturalmente, ci ritroviamo immancabilmente a valutare ogni parte del suo abbigliamento. Almeno io faccio così. Non posso fare a meno di osservare come una particolare maglia ricada sulle sue spalle esaltandone i profili, oppure come i pantaloni avvolgano morbidamente i glutei, oppure ancora come il colore si intoni alla pelle etc etc….E lo stesso se una persona non mi piace o se penso che sia vestito in un modo che non gli dona.
 L’uomo no. Una maglia è una maglia. Un colore è un colore. E noi che perdiamo anni di vita e neuroni cercando sempre di fare l’abbinamento corretto, di scegliere l’accessorio che sicuramente lui noterà perché sembra nato proprio per noi, per esaltare la nostra femminilità…Tutto tempo perso!!!!!Non notano niente!!! (A questo punto comunque mi sembra doveroso dire che ci sono eccezioni che confermano la regola, ma sono poche, veramente poche…Il mio babbo esula da questa descrizione. Come pittore i colori sono la sua vita).
Partiamo da presupposti diversi e viaggiamo su binari paralleli. Noi guardiamo i dettagli, loro la sostanza che sarebbe : tette e culo. Le donne quante cose valutano??Mille : occhi, bocca, viso, capelli, spalle, pettorali, braccia, mani, unghie!!, denti!!, odore!!!!, livello di pulizia generale e dei capelli in particolare, sedere, fianchi, addominali, cosce, gambe, piedi, unghie dei piedi, nei, sopracciglia, barba ( meglio se di qualche giorno, fa più trasandato sexy), naso, orecchie, collo, rughe d’espressione, forma delle dita di mani e piedi, nocche delle mani, avambracci, gomiti, ginocchia…….e il CERVELLO!!!!
Loro come dice lo schema mentale della Y soltanto due cose : tette e culo. L’ordine può variare. Culo e tette. Ma il risultato non cambia, grazie alla proprietà invariantiva. E la imparano alle elementari. Le donne invece imparano anche la proprietà distributiva, le corrispondenze univoche e biunivoche, il teorema degli zeri ( e sai quanti zeri ci sono in giro??).
Tornando a noi, come è possibile anche solo sperare che si possa giocare ad armi pari nella lotta fra i due sessi? Le femmine sono troppo mentali, troppo riflessive, troppo paranoiche. I maschi sono e basta. Le femmine hanno perso in partenza, anche se sanno che alla fine sono loro a vincere. Il problema è farlo capire agli uomini. E’ come sfidare un bambino di due anni a giocare a monopoli : non c’è gara. E’ troppo facile. Però se il bambino non comprende di aver perso, ma anzi crede di essere furbo, allora il divertimento dove va a finire??
Quante mai varianti di donne conoscete? Io ventimila…E di uomini? Due tipi. Ancora il numero due. I seri e gli imbecilli. E la proporzione fra le due categorie è imbarazzante. Gli imbecilli comprendono al loro interno anche gli immaturi, ma di questa sottocategoria pochi vanno a finire in quella dei seri. Non funziona come per un frutto acerbo che, se posto al sole, immancabilmente matura. Comunque la sottoscritta è perfettamente in grado, quando si trova di fronte ad un uomo, di inserirlo in una delle due classi. Basta un’occhiata, non di più. Talvolta sbaglio, ma molto raramente. Tipologie di donne a bizzeffe invece : l’intellettuale, l’ochetta, la seriosa, l’ingenua, la generalessa, la pecorella smarrita, l’indipendente, la sempliciotta, la studiosa, la lavoratrice etc etc... Un aspetto però le accomuna tutte: in fatto di questioni di cuore e di uomini si trovano sempre d’accordo. “Siamo superiori, Siamo noi il sesso forte!!”. Ed è la semplice, seppur amara da digerire, verità.
La donna sopporta il dolore, sopporta i soprusi, sopporta la stupidità e la mancanza di sensibilità. Tiene su una famiglia e cresce i figli. Lo sapete quanti uomini da soli non riuscirebbero neanche a sfamarsi o a lavarsi un paio di mutande? Oppure andare dal dottore e parlare dei loro problemi? A volte non sanno neanche che medicinali prendono!! “Se ne occupa mia moglie di queste cose!”
E di cosa di grazia non si occupa la moglie? Tiene in ordine la casa e quando è fortunata si fa aiutare da qualcuno, cucina per tutti e lava per tutti, organizza cene e compleanni, pensa ai viaggi eventuali, fa le valigie ( perché anche preparare la valigia è una di quelle abilità per cui serve praticamente la laurea, no??), fa la spesa , consola le amiche, cresce i figli, si occupa del cane….
Se non ci fosse la donna come farebbe l’uomo?? E se non ci fosse l’uomo come farebbe la donna? Come ha sempre fatto!!!! Da sola!! Gli uomini alla fine dei conti ci servono per la compagnia, per non sentirci sole la sera nel letto, per essere abbracciate…Ma la triste verità è che potremmo farne a meno. Però non lo facciamo, perché ci innamoriamo, perché ci illudiamo che il principe azzurro di cui parlavano tanto i libri di quando eravamo bambine esista davvero…Qualche fortunata lo trova. Ma è una razza in estinzione.
Sapete cos’è che ci frega ogni volta? Noi idealizziamo. Ognuna di noi idealizza l’uomo che incontra. Se lo inventa di sana pianta in qualche caso. Crede di intravedere delle caratteristiche speciali, dei pregi che in realtà non esistono. Questo è il punto fondamentale. Basta illudersi. E non è che siamo troppo puntigliose o che pretendiamo troppo, né che vediamo difetti ovunque. Ci sono quei difetti!!! Il problema enorme è che non riusciamo a non vederli. Perché se potessimo ignorarli, o meglio, se non li notassimo, il gioco sarebbe fatto. Ma ai nostri occhi non sfugge neanche una virgola. Dal primo istante che incontriamo un uomo, individuiamo immediatamente i suoi difetti, le sue mancanze. E per quanto ci sforziamo di non guardarli, di non soffermarcisi sopra, rimangono sempre lì con un insegna luminosa a forma di freccia ad indicarceli di continuo. La verità è che spesso fingiamo di non vederli più. Ma mentiamo a noi stesse. E la freccia riprende a lampeggiare. O si fondono le lampadine che la alimentano, o fondiamo noi. E Bye Bye caro!!!
Noi donne siamo innamorate dell’amore e questa frase la sento di continuo ultimamente. Siamo talmente desiderose di vivere una storia come quella delle favole che ci bendiamo gli occhi e andiamo avanti con le nostre vicende d’amore. Chi, almeno una volta, non ha sognato di essere Aurora che nel bosco incontra il bel Filippo, oppure Ariel che trova su una spiaggia deserta il dolce Eric? Io personalmente preferirei conoscere un affascinante e tenebroso Mr Darcy, ma nella vita non si può avere tutto, no? C’è una donna al mondo che non ha letto Orgoglio e Pregiudizio, o che magari non ha visto il film? E non ci credo a quelle che dicono di non essere romantiche o che pensano che il libro sia troppo sdolcinato…Mentono! Non esiste nell’universo conosciuto un libro tanto bello quanto Pride and Prejudice…Rispecchia esattamente come l’amore dovrebbe essere. Due persone apparentemente diversissime tra loro, tanto da detestarsi, che pian piano scoprono di piacersi, nonostante tutti i difetti e le incomprensioni, nonostante tutto intorno a loro remi contro… Due persone intelligenti, schiave dei loro pregiudizi, che finiscono per rendersi conto che tutte le regole che si sono imposti , tutti i loro “credi” non possono niente contro il destino. Chi non vorrebbe una storia d’amore così? Trovare la metà esatta che ci completa. Ogni donna lo vorrebbe, anche la più fredda. E se vogliamo un attimo divagare sulle migliori storie d’amore mai scritte, non posso non citare “Le pagine della nostra vita” ( ammetto di aver visto solo il film, ma mi riprometto di leggere il testo al più presto, in un momento in cui io sia un po’ più stabile emotivamente..).
Che film meraviglioso!!! Come fa  una donna sana di mente a guardare questo capolavoro del sentimento e poi tornare alla sua vita di sempre?? Non è possibile.
La domanda che nasce spontanea è : Storie così esistono davvero? Nel mondo qualcuno dovrà pur essere così fortunato, dovrà essere stato scelto dal Fato per vivere una vita così? Non possono essere soltanto racconti di fantasia…
E se la risposta fosse sì, l’altra domanda che sale alla bocca è : Perché non succede a me????
Alzi la mano la ragazza o la donna che quando incontra un uomo per la prima volta, non si fa un film mentale. E di solito nel tempo che uno impiega a presentarsi, nella mente della donna siamo già ai titoli di coda…Siamo troppo avanti mentalmente, il nostro cervello è iperveloce nel  fantasticare basandosi sul niente. Perché non ci serve nessuna base, nessun canovaccio su cui creare un film mentale. Stretta di mano e nome, e il filmino è fatto. Forse è un meccanismo che affonda le sue radici nell’istinto naturale alla sopravvivenza e alla prosecuzione della specie, ma a differenza dell’uomo a cui basta un qualsiasi essere di sesso opposto, noi vogliamo il romanticismo.
Non ci basta un corpo, vogliamo anche la mente. Vi rendete conto che quindi è praticamente scontato che siamo destinate ad essere scontente e che passiamo la vita a rovinarci le cornee con i film d’amore??
 La mente… Ma chi ce l’ha? Uno su venti, ad essere ottimiste. Quindi 19 di noi sono destinate ad essere perennemente insoddisfatte. Se poi consideriamo che quell’uno su venti magari è pure stronzo allora non c’è speranza alcuna…
Passiamo un attimo ad analizzare cosa succede quando un uomo ed una donna si incontrano per la prima volta. Mettiamo a confronto i due punti di vista.
Lui in un millesimo di secondo, ancora prima di stringere la mano, avrà annotato nella memoria a lungo termine la forma del vostro culo e le dimensioni delle vostre tette, mentre il vostro nome sarà catalogato nella memoria a breve termine. Quando penserà a voi, non sarà il nome la prima cosa che il suo cervello estrarrà dal compartimento mnesico. Immaginate un insieme di cellette con un’etichetta ad indicarne il contenuto. Non troverete Anna, Paola, Chiara…Ma un sistema di catalogazione e smistamento sulla base delle vostre caratteristiche fisiche. Bel culo, poche tette, cesso. Quindi una volta all’interno di una di queste celle, ci saranno delle cellette più piccole con i singoli nominativi. Grossomodo questo è il sistema di archiviazione che un uomo usa nella vita quotidiana.
Tornando al primo incontro, voi donne invece avrete incorniciato il suo nome con tralci di rose in un angolo del vostro cervello e avrete dato il via al suono registrato del canto di un usignolo. A questo punto le vostre ciglia cominceranno a sbattere ad un ritmo degno delle danze tribali. Tum, tum, tum,tumtumtum, tum,tumtum, tumtumtumtumtum, rischiando la disidratazione delle cornee….Capite che la situazione è tragica?
Dopo la prima presentazione inizierà uno scambio di battute banali, parlerete del più e del meno.
L’uomo farà domande in automatico e non ascolterà le risposte, perché un unico pensiero dominerà la sua mente ( e non c’è bisogno che vi dica quale). Voi donne invece assorbirete ogni sua parola, ogni pausa ed ogni sfumatura della sua voce. E comincerete a chiedervi : Come mai ha usato questa espressione? Cerca di dirmi qualcos’altro? Questo è l’inizio della ricerca dei significati nascosti. E non finirà mai perché quello che non vogliamo capire è che non esistono significati nascosti. Gli uomini non ragionano come noi. Non sono in grado di parlare lanciando segnali, o di architettare risposte e domande prevedendo…Non analizzano le parole una per una, non cercano possibili interpretazioni diverse della stessa proposizione.
 L’uomo continuerà a pensare solo ad una cosa per tutto il resto del vostro incontro, o per tutta la durata della vostra chattata on line, mentre voi proseguirete con la stesura del vostro romanzo mentale. Penserete ad una possibile cenetta, poi ad un viaggio super romantico in qualche posto da fiaba, poi alla convivenza , al matrimonio e ai figli. Non è forse vero che ogni volta che i vostri occhi si posano su un essere di sesso maschile appetibile  lo immaginate con un pargoletto fra le braccia?? E’ così!  Sfido chiunque a dire il contrario. La nostra è una malattia, e dato che ne siamo tutte affette, potremmo definirla una malattia genetica, x-linked. Non c’è scampo, né cura. Non ci sarà nessun Telethon a salvarci. Nessun  ricercatore straniero. E’ la nostra condanna a vita.
E se vogliamo soffermarci un minuto sul sistema di memorizzazione delle informazioni nel cervello maschile vi renderete ancora più conto delle abissali differenze tra maschi e femmine. Anche noi utilizziamo una struttura a celle, ma invece di essere disposte le une accanto alle altre con due soli livelli ( tette, culo, cesso nel primo e poi i nomi nel secondo) sono disposte secondo un modello a piramide degno dei Maya. Partendo dall’alto troviamo una prima discriminante : serio-imbecille. Al secondo scalino : carino, bello, favoloso, insignificante, simpatico, bruttino, potenzialmente calvo nel giro di poco, mostro, sporco. La celletta sporco è indispensabile perché un uomo può anche essere un adone, ma se non si lava, finisce direttamente nel dimenticatoio.
Ad un livello ancora più profondo troviamo invece l’attività lavorativa e il grado di istruzione, l’eloquio ( fluente, vario, monotematico, sgrammaticato,povero etc etc), gli interessi ( calcio, sport, film, libri, viaggi, hobby vari), la famiglia di appartenenza e gli amici, il gusto nel vestire, la capacità di cucinare e di svolgere autonomamente le attività domestiche, il modo di mangiare e altre ventimila caratteristiche fondamentali per una donna.
Non c’è paragone possibile.
Ma nonostante la donna sia dotata di un cervello tanto sofisticato e discriminatore, finisce sempre con il perdersi dietro alla persona sbagliata. Capisco che dei compromessi vadano fatti, è chiaro, ma da entrambe le parti.
“E poi facciamo l’amore e dimentichiamo…che siamo fatti così!” Questo dice la canzone “Maschi contro Femmine” di Baccini…Però anche su questo ho da puntualizzare qualcosa..
L’uomo fa sesso, la donna fa l’amore. L’avete notato??
E’ difficile trovare una donna che usi il termine fare sesso per descrivere l’incontro carnale..Perché siamo fatte male. Anche quando troviamo uno che ci piace fisicamente e con il quale sappiamo che non potrebbe esserci niente di più, non riusciamo a staccare la mente dal corpo. E poi siamo davvero sicure che non potrebbe esserci niente di più? E se ci sbagliassimo?? In fin dei conti le storie migliori sono quelle imprevedibili. Come le ricette, quelle che uno si inventa funzionano meglio…Ma lo capite che è un vortice senza fine??Un tornado risucchia razionalità?? Sempre piene di “E se…”…maledette noi!!! E’ un circolo vizioso, un cane che si morde la coda…
Abbiamo il terrore di prendere un abbaglio, di lasciarci sfuggire l’occasione della nostra vita. E quindi ancora perdiamo tempo e neuroni con la persona sbagliata.
Ad un uomo basta il corpo, noi dobbiamo parlare, dobbiamo informarci sulla situazione, dobbiamo sapere cosa pensa e sente. Vogliamo un abbraccio, una carezza ed un bacio sulla fronte. Perché mi chiedo?? Perché non può esserci sufficiente il contatto con un corpo caldo non parlante?
E si torna al solito punto. Noi abbiamo un cervello sempre ON che deve essere costantemente nutrito. Senza parole non c’è eccitazione. Un uomo invece ha il cervello che vive in uno stato di perenne risparmio energetico, con il metabolismo a livello basale come in una condizione di costante ipotermia o letargo, quindi non ha bisogno di essere sollecitato. Praticamente con un elettroencefalogramma piatto. L’EEG femminile invece assomiglia ai contorni del pelo di un gatto quando prende la scossa in un cartone animato. Picchi e punte… Piatto... Picchi e punte… Piatto.
Non puoi neanche tentare di farli combaciare. E’ geometricamente infattibile.
Avete mai fatto caso che l’uomo sta all’esterno come la donna sta all’interno?
Partendo dall’ovvio motivo di tipo anatomico, l’uomo inoltre rutta, scorreggia, urla e si lamenta ad alta voce quando sta male. La donna interiorizza tutto. Non è che non espleti anch’essa la sue funzioni fisiologiche, ma sin dall’infanzia le è stato insegnato di comportarsi “come una signorina”. Ha imparato a trattenersi o comunque ad essere silenziosa. Date un banale mal di pancia ad un maschio e lo troverete agonizzante sul letto con in mano carta e penna pronto a scrivere le sue ultime volontà. La femmina invece se ne starà accucciata su un fianco, in posizione fetale, pensando ai suoi innumerevoli problemi e alle miriadi di cose che dovrà fare appena potrà stare in piedi. Perché stare male è un lusso per noi donne, è uno spreco di tempo. Cioè se avessimo qualcuno in grado di svolgere degnamente tutti i nostri compiti, potremmo permetterci di abbassare la guardia. Purtroppo non è così e il tempo in cui siamo inattive è proporzionale alle cose da fare che si accumuleranno.
Se poi parliamo di rutti e scorregge ve lo immaginate una donna che lo fa in pubblico? Sarebbe derisa a vita. Dovrebbe cambiare nome ed emigrare all’estero. Ad un uomo invece tutto è concesso e può anche improvvisare una gara con gli amici giusto per divertirsi un po’. Come se nella vita non si divertisse abbastanza.
Una volta mi hanno pure raccontato che una ragazza, in albergo con il fidanzato, doveva aspettare che lui uscisse di camera per andare in bagno perché lui era convinto che le donne non producessero feci. Era probabilmente poco femminile secondo il nostro genio. Ecco ma ci rendiamo conto? E te donna che ci sei pure stata insieme?? Che cavolo di mente malata avevi??Cose da non credere.
Stavo pensando al divertirsi di qualche riga fa’. Perché 99 su 100 incontriamo un ragazzo e ci dice che per il momento non vuole niente di serio, che si vuole divertire? Nel loro linguaggio corrisponderebbe al non impegnarsi in una relazione stabile, ma passare da una all’altra e trascorrere più tempo possibile con gli amici. Con gli amici passi il fatto che tu ti possa anche divertire. Ma con una donna, anche se la cambi ogni sera, cosa c’è di divertente?? Non è che ridi tutto il tempo durante un rapporto occasionale ,no? Stai bene fisicamente, godi…Ma divertimento a crepapelle??Bah anche questa è una di quelle cose che richiederebbe una riflessione. L’uomo non sa usare neanche un verbo. “Voglio vivere rilassato in questo momento. Voglio godere senza problemi. Voglio spassarmela in santa pace.” Non “ Voglio divertirmi!”. Guardi un film comico se vuoi ridere.
Ad una donna comunque non è concesso neanche il termine divertimento, anche se usato a sproposito. Una che si diverte è troia. L’uomo è ganzo, fa bene, deve farsi esperienza, è giovane. Tutte scuse naturalmente. Lei però è porca. Lei deve stare con uno in modo socialmente accettabile. Ma se nessuno si vuole impegnare cosa deve fare? E sei è lei a non volersi impegnare?
La donna deve essere sempre casta e candida, deve seguire delle precise norme di comportamento, naturalmente imposte dagli uomini nel corso dei secoli. Neanche i pantaloni poteva portare. Perché? Chiaro! L’uomo voleva guardare le gambe. Ma non troppo, soltanto fino alle ginocchia.
Oggi se una va in giro in minigonna, è matematicamente prevedibile il numero di teste maschili che si volteranno al suo passaggio. Nella loro testa diranno -“ Guarda lei, s’è messa la gonna soltanto per farsi vedere il culo…Che porca!”
Siete voi i porci. Siete voi che vi girate a guardare. ( Esistono anche le porche è vero, ma statisticamente parlando non contano molto…)
Ma quanti mai culi avrete visto nella vostra vita? Migliaia!! E ancora vi girate quando ne passa uno? E lo stesso con le tette. Siete bombardati in tv da vallette seminude che hanno la loro dignità nascosta nel reggiseno…Potete scorazzare liberamente su internet e sbavare a sufficienza da vincere la siccità…Basta!!!
Perché non esistono programmi con valletti nudi? Perché la prostituzione è un mercato per solo maschi? E’ l’uomo il porco. Ma da’ la colpa alla donna.
Noi siamo più sofisticate, più discrete, più profonde. In tutti i sensi. Ed  è verità appurata che il corpo femminile nudo sia un capolavoro, mentre quello maschile con quell’appendice vermiforme nel mezzo perde tutto il suo fascino. Noi non sbaviamo per un uomo come mamma l’ha fatto. Ci piace più con gli slip, giusto?? Amiamo il fascino armonico di due belle spalle simmetriche o di una sana tartaruga…Invece loro sono convinti di piacere nudi. Che la donna adori il pacco. Peccato che dentro spesso ci sia un regalo deludente. Ma questa è un’altra storia.
Quasi quasi una piccola parentesina sulle prestazioni deludenti la potrei anche fare….
Mai successo? Che lui abbia fatto cilecca o che sia “durato poco” come si dice nel linguaggio tecnico?
Sicuramente ognuna di noi ha almeno un episodio da raccontare e su cui ridere con le amiche.
Almeno questo aspetto ci consola. Noi non possiamo fare cilecca, al massimo non raggiungiamo il culmine del piacere. Ma se l’asta virile, o verga ( come viene denominata nei libri di anatomia umana) per svariati motivi si presenta non più solida di un mashmallow che si fa? In questo caso si potrebbe parlare di “Divertirsi un po’”…letteralmente ci sarebbe da prenderla a ridere o da improvvisare uno spettacolino comico…
Oltre quindi a tutti i loro innumerevoli difetti talvolta non sono neanche capace di allietarci una serata…Nada, nisba, assente per motivi familiari, chiuso per ferie, servizio momentaneamente non disponibile, diagnostica problemi di connessione, the end….Muahahhahah!!! Vi immaginate dirgli queste cose in quel momento. Quante donne farei felici sbeffeggiando l’uomo in quel preciso istante ed esponendolo alla pubblica piazza?? Tornerebbero a bruciarci sul rogo, per nascondere le loro debolezze e mancanze. Perché in fondo ci temono, tutte quante. Nel loro subconscio lo sanno che siamo superiori, che siamo noi a governare il mondo. E se volessimo potremmo metterceli tutti nel taschino.
Se penso che il voto alle donne è storia recente mi si lisciano i capelli da soli…Chi ha stabilito che fossero loro a comandare? La forza fisica suppongo. Non c’è altra spiegazione. Fai quello che ti dico o ti ammazzo. E purtroppo succede ancora. Quante donne subiscono violenza? Quante vengono picchiate, minacciate, violentate ed umiliate??Da altre donne? No, sono sempre gli uomini a dare il loro meglio. Io spero davvero che Dio sia femmina e che la faccia pagare a tutti quegli esseri viventi che credono, per il solo fatto di urinare in piedi, di essere i padroni del mondo e che sia loro tutto permesso. Ci sono sempre eccezioni alle regole, e per fortuna dico io. Ma ovunque io guardi vedo tanti stereotipi.
La colpa comunque non è tutta da attribuire al solo cromosoma Y. La famiglia, i genitori, il modo in cui si viene cresciuti e l’educazione che riceviamo sono responsabili del risultato finale. Chiaramente se un bambino cresce in un ambiente in cui la donna non viene rispettata imparerà da grande a fare lo stesso. Se la madre per prima non ha considerazione di sé e della sua persona, se non insegna la sensibilità propria del suo sesso, come potrà mai quel bambino capire? Ci sono alcuni che esulano da questa considerazione, che nonostante non abbiano mai ricevuto insegnamenti diventano delle belle persone. E al contrario ce ne sono altre che pur crescendo sotto la spinta di tanti stimoli, non vedranno mai al di là del loro naso. Ma questo è un altro discorso.
Io parlo in generale. L’educazione che riceviamo è la chiave di tutto. Lo vedo con i miei fratelli. O con alcuni miei amici e familiari. Sono stati allevati in un ambiente positivo, sensibile e rispettoso. L’ignoranza è la peggiore delle malattie e va spesso sottobraccio con la stupidità.
Ora analizziamo il fattore educazione da un altro punto di vista, ossia il diverso approccio che i genitori hanno nei confronti dei figli. Prendiamo il mio caso. Io sono  nata in una famiglia cosiddetta all’antica, non all’antichissima, ma abbastanza. Per capirsi la prima volta che sono uscita di sera con un ragazzo, a quindici anni circa, l’ho praticamente fatto di nascosto a mio padre, dopo aver discusso con mamma. E andavamo semplicemente a fare una passeggiata sul lungomare in estate. Adesso sarebbe impensabile. Ragazzine di dodici anni con l’ I-phone, truccate e vestite da pornostar che vanno in discoteca, che chattano e che parlano di sesso. (C’ho i brividi).
La mia nonna l’unica volta che mi ha detto qualcosa riguardo alla sfera sessuale è stata : “ il triangolino no, mi raccomando..” In casa mia non si parlava di sesso. Quando ho detto a mamma che volevo andare dalla ginecologa per prendere la pillola (età 21 anni, quindi stramaggiorenne) abbiamo litigato e mi ha praticamente dato della puttana. Io, strafidanzata, bravissima a scuola, studentessa di medicina, figlia praticamente perfetta, che non volevo sorprese dietro l’angolo…Da non credere, eppure è successo. Si, perché mia mamma appartiene ad un’altra generazione ancora, non lo fece per ferirmi. L’avevo spiazzata e trovata impreparata. Poi ci chiarimmo. Però non fu assolutamente un bel momento.
Vogliamo parlare delle vacanze? No via, tralasciamo questo racconto.
Ho due fratelli maschi e potrete ben immaginare come sia stata diversa la loro situazione. Più che altro con il grande, che ha due anni meno di me. Quando raccontava dei suoi amici e delle loro esperienze era tutta una risata con il mio babbo. Commentini vari del tipo : “ Eh, si divertono?? Ma poi non sono stanchi?? Si fanno un po’ d’esperienza!”...e cose varie.
Per il maschio andava bene tutto, per la femmina no.
Se ci penso mi torna ancora la rabbia.
Lo so che quando sarò madre di una bambina farò di tutto per proteggerla, però spero di essere un po’ più aperta e corretta.
Adesso penso sia arrivato il momento di dedicare qualche riga ad un argomento scottante ed attualissimo. L’approccio….
Scommetto tutto quello che ho che noi donne pensiamo tutte la stessa cosa. “Ma dove sono finiti gli uomini di una volta?” Vero??? Bella domanda…Ma il termine uomo, con la U maiuscola, non si riferisce anche all’intraprendenza che dovrebbe essere appannaggio tipico del sesso maschile? L’uomo cosiddetto con le palle? L’uomo che fa il primo passo e prende in mano la situazione?
Sarà colpa anche nostra, di noi donne che siamo sempre più forti ed indipendenti ed aggressive…Però non è socialmente accettabile che un uomo non sia più in grado di muovere neanche un passo se prima non ha ricevuto un forte input dal lato opposto.
Va bene l’insicurezza, va bene la paura di sbattere la faccia contro un muro, ma se non provate mai?? E se poi ricevete un no pace, almeno avete dimostrato di avere un po’ di testosterone in circolo.
Invece vedo sempre più donne pronte a fare il primo passo perché disperate, perché consce del fatto che se non saranno loro a farlo moriranno nell’attesa. Ma non è un po’ triste la scena di un ragazzo che tiene gli occhi bassi e di una ragazza che lo fissa quasi volesse sbranarlo? Perché è così che succede…Per paura di essere fraintese, le femmine sono costrette a lanciare segnali inequivocabili tipo sguardi trafittivi e persistenti con il rischio di sviluppare una sindrome dell’occhio secco o una paralisi dei muscoli palpebrali. E nella maggior parte dei casi manco se ne accorgono. Invece la donna quanto mai può impiegare a captare un ammiccamento nella sua direzione? Diciamo che lo percepisce ancora prima che sia avvenuto, lo anticipa…Chiamatelo pure sesto senso. A volte lo inventa, è vero, però spesso riesce a prevederlo ed ad essere perciò pronta a coglierlo e restituirlo. Un maschio è già tanto se lo chiappa, pensa te se può cogliere l’attimo giusto per contraccambiare. Seeeeeeeeeeee
La storia infinita a confronto diventa uno starnuto. L’affondamento del Titanic una barzelletta.
Poi capite che una donna finisce per annoiarsi irrimediabilmente? Se per ogni briciolina di pane che tira in direzione dell’uomo c’è bisogno di mettere anche un cartello con su scritto MANGIA, come faceva Willy il coyote con Beep Beep, capite che diventa un’odissea il corteggiamento?
Per ogni mossa, la donna dovrebbe anche preparare un bigliettino con scritta la spiegazione delle regole del gioco...Ma che palle infinite!! Ci vuole fantasia, immaginazione e un pizzico di intraprendenza cavolacci!!!
è un’arte che richiede concentrazione, precisione, estro. Niente deve essere lasciato al caso. Ogni minimo particolare deve essere studiato con attenzione. Noi donne lo facciamo. Calibriamo le parole, non una di più in un caso, una in più nell’altro. Corrediamo i messaggi di puntini di sospensione, enfatizziamo la voce su alcune parole. Formuliamo domande di cui prevediamo già le risposte, e indirizziamo le conversazione nella direzione esatta che abbiamo prestabilito a tavolino. Lanciamo sguardi  diretti negli occhi, oppure lasciamo cadere apparentemente per caso l’occhio su un dettaglio particolare, sia esso una parte del corpo o dell’abbigliamento. Spesso quando parliamo diamo sempre più informazioni del dovuto, sperando che vengano colte. Ma ahimè siete sordi da entrambi gli orecchi.


Queste pagine le ho scritte un po’ di tempo fa, in un momento di frustrazione estrema. Avevo ancora da scrivere, ma alla fine ero stremata ed ho smesso.
Naturalmente  queste cose le penso tutte e le condivido in pieno, ammettendo che a tutto però possa esistere un’eccezione. Mi ha fatto riflettere però l’attualità delle mie parole, perché nonostante passino i giorni ed i mesi, i concetti risultano sempre al passo con essi. Lo so che tanti uomini disapproveranno, ma sinceramente me ne infischio. E voi donne invece, sapete che è la triste verità! E non pensiate erroneamente che io sia una zitella bisbetica che odia gli uomini. Tutt'altro: sono una romanticona che nonostante tutto non smetterà mai di sognare e cercare l'amore vero e l'uomo lo impersonificherà.
Quindi che dire, buona fortuna a todos e che Dio ce lo mandi Bono ( cervello-munito!)!!!
 Girl Power!!



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