Ci sono dei ricordi stampati a fuoco nella mia mente, indelebili ed immortali nonostante appartengano, nella maggior parte, ad un passato quasi remoto.
Ricordo l'odore di umido e muffa, misto a quello del legno, della prima scuola in cui ho danzato. E l'aroma di polvere e sogni che si respirava al teatro "La Gran Guardia" prima di ogni spettacolo.
Il mio primo bacio invece non lo ricordo, cioè so a chi l'ho dato ma l'ho rimosso dalla memoria, probabilmente perchè non ebbe alcun significato per me. Però ricordo benissimo la seconda persona che baciai e a cui penso come "primo bacio". Era una sera d'agosto, nel quartiere della Venezia, durante la festa. Strano come non ci sia alcun suono od odore associato nella memoria. Soltanto il silenzio. Un altro bacio, dato dopo diversi anni invece, sapeva di granita al limone.
Il 23 aprile 1993, giorno in cui nacque il mio fratellino, nonno Dino mi venne a prendere all'uscita di scuola. Ero in 5° elementare e la sera io, babbo e Matti cenammo alla pizzeria vicino casa. Serata felice, babbo euforico come lo è di rado.
I ricordi non sono mai soltanto visivi, sono accompagnati da suoni, odori e sensazioni tattili.
Il primo giorno che vidi quello che sarebbe diventato il mio cane: una pallina di pelo morbidoso e nero come l'ebano, che si agitava e piangeva di continuo.
Ricordo le ultime parole di nonno Dino per me: "La mia ballerina...". Fanno ancora male.
E le lacrime di nonno Pici il giorno della mia laurea a cui non aveva potuto assistere.
Le spiagge assolate della Puglia e le dune altissime ed infuocate da cui io, nonno e Matti, scendevamo usando il sedere come slittino. Che dolori. Sano masochismo.
La domenica di Marzo in cui uno straniero suonò alla porta di casa, dopo un anno e mezzo di assenza.
Mamma che mi racconta una fiaba mentre fuori lampeggia e Babbo che mi solletica le costole come fossero le corde di una chitarra tanto ero magra.
Tutte immagini felici che scorrono nella mia testa mentre sono di ritorno da una giornata di lavoro tra le colline pisane. E mi stupisco di quanti mai ricordi possano essere contenuti nella mente di una singola persona.
Ne verrano altri e troveranno anch'essi spazio. L'attimo in cui vedrò mia figlia per la prima volta. Il giorno che sarò zia. Il mio matrimonio. Eccetera eccetera.
Happy memories to you!
Ricordo l'odore di umido e muffa, misto a quello del legno, della prima scuola in cui ho danzato. E l'aroma di polvere e sogni che si respirava al teatro "La Gran Guardia" prima di ogni spettacolo.
Il mio primo bacio invece non lo ricordo, cioè so a chi l'ho dato ma l'ho rimosso dalla memoria, probabilmente perchè non ebbe alcun significato per me. Però ricordo benissimo la seconda persona che baciai e a cui penso come "primo bacio". Era una sera d'agosto, nel quartiere della Venezia, durante la festa. Strano come non ci sia alcun suono od odore associato nella memoria. Soltanto il silenzio. Un altro bacio, dato dopo diversi anni invece, sapeva di granita al limone.
Il 23 aprile 1993, giorno in cui nacque il mio fratellino, nonno Dino mi venne a prendere all'uscita di scuola. Ero in 5° elementare e la sera io, babbo e Matti cenammo alla pizzeria vicino casa. Serata felice, babbo euforico come lo è di rado.
I ricordi non sono mai soltanto visivi, sono accompagnati da suoni, odori e sensazioni tattili.
Il primo giorno che vidi quello che sarebbe diventato il mio cane: una pallina di pelo morbidoso e nero come l'ebano, che si agitava e piangeva di continuo.
Ricordo le ultime parole di nonno Dino per me: "La mia ballerina...". Fanno ancora male.
E le lacrime di nonno Pici il giorno della mia laurea a cui non aveva potuto assistere.
Le spiagge assolate della Puglia e le dune altissime ed infuocate da cui io, nonno e Matti, scendevamo usando il sedere come slittino. Che dolori. Sano masochismo.
La domenica di Marzo in cui uno straniero suonò alla porta di casa, dopo un anno e mezzo di assenza.
Mamma che mi racconta una fiaba mentre fuori lampeggia e Babbo che mi solletica le costole come fossero le corde di una chitarra tanto ero magra.
Tutte immagini felici che scorrono nella mia testa mentre sono di ritorno da una giornata di lavoro tra le colline pisane. E mi stupisco di quanti mai ricordi possano essere contenuti nella mente di una singola persona.
Ne verrano altri e troveranno anch'essi spazio. L'attimo in cui vedrò mia figlia per la prima volta. Il giorno che sarò zia. Il mio matrimonio. Eccetera eccetera.
Happy memories to you!
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