Tanto tempo fa, sulle rive di un lago, seduta su una pietra in mezza all'acqua verde smeraldo, una ragazza fece una promessa a se stessa. E sul suo quadernino di pensieri scrisse: Incipit Vita Nova.
Si era innamorata, ma l'aveva capito troppo tardi ed era entrata in una spirale buia e senza fine di rimpianti. C'erano voluti anni perchè ne uscisse e sulle rive di quel lago disse basta. E così fu. Pensava sarebbe stato più difficile, invece guarì dalla malattia. Però senza esserne pienamente cosciente, quella guarigione le costò un tributo. Aveva sofferto così tanto, non solo perchè l'amore era finito, tanto quanto per l'incomunicabilità e l'impossibilità di rimediare, che senza accorgersene perse una parte di sè. Da quel momento non riuscì più ad abbandonarsi alle emozioni pienamente, per la paura di soffrire ancora.
Quella ragazza si era anche fatta una promessa: in un mondo dove tutti cambiano e dove tutti ti lasciano, lei non sarebbe mai cambiata. Avrebbe mantenuto la sua visione delle cose, avrebbe continuato a vedere il sole e non le tenebre perchè vedere le tenebre è facile, sono ovunque. Mentre guardare la luce, è una cosa difficile e si sa come le persone preferiscano le cose facili. Quindi si disse che poteva farlo, poteva essere abbastanza forte per reggerne il peso, qualcuno doveva pur continuare a sperare.
Si credeva forte la ragazza. Ma ancora, ogni cosa aveva il suo prezzo. Non sapeva che gli altri l'avrebbero vista come una pazza, come un'eretica e soprattutto non sapeva che ad un certo punto avrebbe dovuto desistere dalla sua impresa. Per lei sarebbe equivalso ad un fallimento, e sarebbe successo, più di una volta.
Ma come puoi chiedere ad un cieco di disegnarti un paesaggio, se non ha mai potuto utilizzare i suoi occhi?
Come puoi tentare di mostrare la tua visione delle cose a chi non ha gli strumenti per interpretarla?
Seduta su quella pietra in mezzo al lago, non sapeva, o forse sì, a cosa andava incontro. Ed accettò lo stesso la sfida, e la solitudine che ne sarebbe derivata, anche quando fosse stata in mezzo a mille persone. La condanna era quella: si sarebbe sentita sola, nonostante tutti gli affetti sinceri.
Home is not where you live, but where they understand you.
Si era innamorata, ma l'aveva capito troppo tardi ed era entrata in una spirale buia e senza fine di rimpianti. C'erano voluti anni perchè ne uscisse e sulle rive di quel lago disse basta. E così fu. Pensava sarebbe stato più difficile, invece guarì dalla malattia. Però senza esserne pienamente cosciente, quella guarigione le costò un tributo. Aveva sofferto così tanto, non solo perchè l'amore era finito, tanto quanto per l'incomunicabilità e l'impossibilità di rimediare, che senza accorgersene perse una parte di sè. Da quel momento non riuscì più ad abbandonarsi alle emozioni pienamente, per la paura di soffrire ancora.
Quella ragazza si era anche fatta una promessa: in un mondo dove tutti cambiano e dove tutti ti lasciano, lei non sarebbe mai cambiata. Avrebbe mantenuto la sua visione delle cose, avrebbe continuato a vedere il sole e non le tenebre perchè vedere le tenebre è facile, sono ovunque. Mentre guardare la luce, è una cosa difficile e si sa come le persone preferiscano le cose facili. Quindi si disse che poteva farlo, poteva essere abbastanza forte per reggerne il peso, qualcuno doveva pur continuare a sperare.
Si credeva forte la ragazza. Ma ancora, ogni cosa aveva il suo prezzo. Non sapeva che gli altri l'avrebbero vista come una pazza, come un'eretica e soprattutto non sapeva che ad un certo punto avrebbe dovuto desistere dalla sua impresa. Per lei sarebbe equivalso ad un fallimento, e sarebbe successo, più di una volta.
Ma come puoi chiedere ad un cieco di disegnarti un paesaggio, se non ha mai potuto utilizzare i suoi occhi?
Come puoi tentare di mostrare la tua visione delle cose a chi non ha gli strumenti per interpretarla?
Seduta su quella pietra in mezzo al lago, non sapeva, o forse sì, a cosa andava incontro. Ed accettò lo stesso la sfida, e la solitudine che ne sarebbe derivata, anche quando fosse stata in mezzo a mille persone. La condanna era quella: si sarebbe sentita sola, nonostante tutti gli affetti sinceri.
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