Ho appena letto il blog di un mio amico. Scrive che ha mille idee in testa, mille cose che vorrebbe fare, ma poi finisce sempre con il non farle. Lo capisco pienamente. A me capita la stessa cosa. Sono un vulcano di idee, di sogni, di progetti, ma non ne faccio mai di nulla, o quasi. Penso sia paura. Paura perchè oramai mi sono abituata ad aver paura. Di sbagliare, di non essere sicura dei miei pensieri. Ma come si fa ad essere sicuri, se non a posteriori? Chiedo e rispondo da sola. La sensazione di aver sbagliato tutto è sempre seduta vicino a me, mi segue per strada, quando dormo, quando esco con gli amici. Il mio più grande difetto credo sia l'indecisione. Non so dire con assoluta certezza cosa vorrei, perchè nel momento in cui lo dico, sto già chiedendomi se è la verità oppure no. Come si può vivere così? Vorrei aver a disposizione tante vite, ed in ognuna provare una strada nuova. Ed invece ne ho soltanto una, che costantemente mi ricorda che il tempo vola. Forse ho letto troppo, forse ho ascoltato troppo, forse sogno troppo. Spero tanto di svegliarmi un giorno con la consapevolezza di essere esattamente dove voglio stare. Senza alcun dubbio in merito. Senza "E se....".
Io scrivo, prima di tutto, per necessità. Oggi è la Vigilia di Natale e sento la necessità di farlo, perchè mi è stata fatta una domanda banale tempo fa e la mia risposta tuttora non mi soddisfa. "Ti piace il Natale?" E' una domanda banale, no? Eppure non lo è. La mia risposta è stata frettolosa, troppo superficiale, perchè non me l'aspettavo e perchè era tanto che non rivolgevo a me stessa questo interrogativo. Ricordo una me che adorava questo periodo dell'anno, il più bello di tutti. Ricordo i miei ricordi dei Natali passati, dei nonni intorno alla tavola, delle tombolate, dell'ansia sotto il piumone nell'avvertire rumori sospetti di zoccoli di renna, della meraviglia dei regali. Ricordo un tardo pomeriggio, io sdraiata sopra le gambe di babbo mentre lui mi faceva ridere suonando le mie costole come fossero le corde di una chitarra, mentre un'ombra di Babbo Natale passava dietro i vetri della finestra del salotto. Ricordo la musica che risuonava ne
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