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Discorso di Natale.

Seduta su una sedia sommersa dai vestiti, con le ciabatte ai piedi, illuminata da un faretto al neon, senza alcun vessillo alle mie spalle, mi accingo "con vibrante soddisfazione" a pronunziare il mio discorso alla mondo, a reti più che unificate.
Domani è Natale, di nuovo. Giorno di festa, di regali e di mangiate in famiglia.
In questi giorni ho sentito tante opinioni in merito: chi odia le festività a prescindere, chi non farà regali, chi il prossimo anno spera di essere all'estero in modo da evitare i pranzi e le cene, chi a fine Novembre aveva già fatto l'albero, chi non vede l'ora di ricevere regali etc etc...
Io, naturalmente, amo il Natale: i terrazzi e le finestre decorate da lucine colorate, l'odore degli abeti resinosi, i cappellini rossi in testa ai commercianti, i pacchetti fruscianti, la famiglia riunita intorno alla tavola...
Come si fa a non amare il Natale? Sarà pure una festa all'insegna del consumismo ed in determinate famiglie anche all'insegna della falsità. Non posso negarlo. Ma cavolo!!! Ci sarà pure una persona per la quale siete felici di stare a tavola delle ore, di girare per negozi in cerca di regali, di starle accanto soltanto per vederla sorridere...
Questo è il Natale. Trovare il tempo per stare con chi si ama.
Ha ragione chi dice che non c'è bisogno di un giorno prestabilito per sentirsi così. Ma la vita corre veloce, c'è sempre meno tempo da dedicare all'amore, presi come siamo dal lavoro e dalle preoccupazioni...
Quindi finisce che rimandiamo all'infinito e perdiamo mille buone occasioni.
Allora il Natale serve proprio a questo. A fermarsi. A prendere un attimo per noi, anche fossero soltanto dieci minuti di pausa dal caos quotidiano. Dieci minuti per sgranocchiare pistacchi e noci, dieci minuti per osservare le palline su un abete o i personaggi del presepe, dieci minuti preziosi.
Stasera a casa Mazzi c'è la cena della Vigilia. Babbo sarà ai fornelli in grembiule; mamma ovunque; un cd suonerà nell'aria; Niki apparecchierà mentre le nonne se ne staranno sedute a chiacchierare del più e del meno. Mattia sarà al lavoro, a Londra. Io? A me tocca impacchettare i regali e ricordare.
Nonno Pici seduto a tavola con le mani giunte davanti al volto, in attesa del silenzio assoluto per raccontare la solita vecchia storia dei pandori mandati dalle mamme ai figli al fronte. Pandori arrivati a Pasqua.
Nonno Dino che "punta" come un segugio il reparto dolci. Nonna Anita che canticchia "TA-TA, TA-TA-Bù...ANCHE BIANCO...TA-TA , TA-TA-Bù!" e nonna Guga sorridente con in braccio Niki che tenta di assaggiare i chicchi porpora della sua collana. Mattia gironzola per casa con qualche mostro in mano ed io faccio da cavia a babbo con la telecamera. Mamma in cucina, in camera, in giardino, in salotto: ovunque. Io e Mattia che prepariamo i biscotti ed il vino da lasciare sul caminetto così Babbo Natale potrà scaldarsi un po'.
Il Natale è questo per me. Un luogo incantato sospeso nel tempo, irrintracciabile fisicamente, senza coordinate. Come la stanza delle necessità del Castello di Hogwarts. Un luogo che però riesco sempre a rivivere. Anno dopo anno.
Il mio augurio per voi è di trovare il vostro Natale. Siate coraggiosi e guardate in fondo al vostro cuore. E' lì, è sempre stato lì in attesa che voi foste pronti a riconoscerlo ed accettarlo.....
Ripensate ai Natali passati, ai nonni, al regalo che avevate desiderato tanto, alle nottate in bianco aspettando di sentire lo scampanellio della slitta. Ci sarà almeno un ricordo felice? Tenetelo stretto, come Peter Pan e volate...
Non esistono famiglie perfette, nè amori perfetti, nè storie perfette, nè giorni perfetti.
Esistono momenti perfetti... Teneteli con voi.

Buon Natale di Cuore da V.

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