Al giorno d'oggi per noi donne non è più così necessario trovare marito. Siamo tutte in grado di lavorare, siamo in grado di occuparci di tutte quelle beghe domestiche di cui prima si occupavano solo gli uomini. Per esempio andiamo alle poste, effettuiamo pagamenti on line, se si rompe un tubo prima chiamiamo babbo, poi un amico, altrimenti ci affidiamo a facebook o ad un tutorial su youtube. Spendiamo i nostri soldi per comprare trucchi, abiti e creme senza doverli chiedere ad un uomo, prenotiamo viaggi in totale autonomia a partiamo alla scoperta di nuovi mondi. Guidiamo, e bene per giunta, qualsiasi tipo di mezzo ( il detto "donna al volante pericolo costante" è morto oramai, conosco uomini terribili in macchina) e siamo pure bravissime a fare benzina da sole, ;-). Cuciniamo, laviamo, stiriamo (in caso di estrema necessità: se ci accorgiamo che il vestito che avevamo programmato di indossare per un'uscita è inmettibile e dobbiamo essere pronte in venti minuti, ci trasformiamo in perfette colf, alla faccia delle nonne-stiratrici che c'hanno sempre guardato con un occhio di commiserazione, e compiamo il miracolo!). Facciamo tutto e di più, quindi mi domando come possano ancora esistere donne che si mettono in casa degli uomini/bimbetti. Sarà il desiderio di maternità? Sarà la paura di stare sole? Ma non sono ugualmente sole? Non si autoumiliano occupandosi di un uomo che sta con loro solo per comodità, perchè non saprebbe levarsi un dito dal culo senza l'aiuto di una donna? Scusate la volgarità. Ora crederete che io sia una di quelle femministe che odiano gli uomini e via discorrendo. Assolutamente no. Detesto alcuni tipi di uomini ben sapendo che una parte della colpa e' delle donne che incontrano lungo la loro strada. Io sogno di incontrare un uomo indipendente, con cui collaborare. Chiedo troppo? Non ho un bisogno disperato di trovare marito, non è una necessità sine qua non. E' semplicemente un bellisimo sogno ad occhi aperti. Trovare un marito e vivere felici, davvero.
Io scrivo, prima di tutto, per necessità. Oggi è la Vigilia di Natale e sento la necessità di farlo, perchè mi è stata fatta una domanda banale tempo fa e la mia risposta tuttora non mi soddisfa. "Ti piace il Natale?" E' una domanda banale, no? Eppure non lo è. La mia risposta è stata frettolosa, troppo superficiale, perchè non me l'aspettavo e perchè era tanto che non rivolgevo a me stessa questo interrogativo. Ricordo una me che adorava questo periodo dell'anno, il più bello di tutti. Ricordo i miei ricordi dei Natali passati, dei nonni intorno alla tavola, delle tombolate, dell'ansia sotto il piumone nell'avvertire rumori sospetti di zoccoli di renna, della meraviglia dei regali. Ricordo un tardo pomeriggio, io sdraiata sopra le gambe di babbo mentre lui mi faceva ridere suonando le mie costole come fossero le corde di una chitarra, mentre un'ombra di Babbo Natale passava dietro i vetri della finestra del salotto. Ricordo la musica che risuonava ne
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