Anno Domini 2022. Primo giorno dell'anno. Scrivo dalla mia nuova postazione preferita: la poltrona ikea in velluto verde scuro che sognavo da anni ma che non sapevo dove mettere. E questa cosa non è cambiata: sta nel mezzo alle balle.
Oggi festeggio l'anniversario decennale dell'incipit del mio primo libro e cerco di consolarmi pensando a tutte le cose che ho fatto nel frattempo. Avevo 28 anni, ero una bimbetta a tratti ancora molto ingenua.
Penso anche a tutte le cose che non ho fatto e nel mio personale modo prospettico di vedere le situazioni, le cose che non ho fatto sono sempre innumerevolmente maggiori di quelle che ho potuto barrare con una x sopra. Per tirarmi su di morale potrei stilare un elenco su due colonne, fatto e non fatto, e vedere quale colonna si allunga di più verso il basso.
Comunque se volevate sapere se in 10 anni sono venuta a capo di me stessa, la risposta è uno sbuffante no, con tanto di quel ciuffo di capelli svolazzante che quello sbuffo riesce a smuovere.
Voglio cambiare vita, un giorno sì e un giorno no. Cambiare mestiere o aggiungere mestiere a quello che già pratico, ma non combino nulla al momento. Questa volta però ho una buona scusa: sono diventata mamma a Febbraio, in pieno regime pandemico, e da allora non riesco quasi mai a ritagliarmi un pezzetto di tempo solo ed esclusivamente per me. Sono attorniata da mamme nelle medesime condizioni, costrette ad alzarsi alla 4 del mattino per poter avere delle ore da dedicare al lavoro, altre che lavorano con i figli in fascia, altre con i bambini urlanti di sottofondo. Mi sono anche imbattuta su Instagram sul profilo di una mamma americana giovanissima e bellissima, finalista a Mrs America, con 6 bambini ed incinta del settimo, con un fisico perfetto (è un' ex ballerina), che prepara pane fatto in casa tutti i giorni nella cucina del suo ranch e che, dettaglio ancora più sconvolgente, cura quotidianamente un lievito madre di nome Willa. Il mio è durato due giorni. La pagina si chiama Ballerinafarm, se vi interessa.
Tornando alla mia ordinaria capacità di far quadrare i conti, devo ammettere che la mia ingenua vecchia idea dei tre figli è stata immediatemete abbandonata nell'attimo in cui l'ostetrico mi ha chiesto se volevo sentire la testa del mio animaletto. No grazie, caro.
Il parto è un'esperienza bestiale, nel vero senso etimologico della parola bestiale. Sei tu, gli urli e la consapevolezza che ormai non si torna indietro. Deve uscire, in un modo o nell'altro. Credo che sia estremamente sottovalutata tutta la faccenda della gravidanza, del parto e del postparto. Del miracolo che si compie nella pancia di una mamma, del dolore che si arriva a provare prima, durante e dopo, dei postumi, fisici e psicologici. Non se ne parla abbastanza e tutti danno tutto più o meno scontato.
Io soffro molto la mia perduta indipendenza, la rimpiango decisamente ma non per questo mi sento una madre sbagliata. Adoro il mio animaletto, di un amore che è cresciuto nel tempo e che non è stato immediato. Lo tieni 40 settimane e passa in pancia (sfatiamo il mito dei 9 mesi visto che sono quasi 10, li mortacci), lo senti dimenarsi la sera quando sei sul divano, percepisci il suo culetto piantato nello stomaco mentre mangi tanto da toglierti il fiato... e poi ce l'hai lì tra le braccia e ti si attacca al seno. Ed è tuo, lo hai fatto te, lo devi accudire te, lo devi calmare te, lo devi nutrire te... io me ne sono innamorata con il tempo, sempre di più, scoprendolo davvero mio, con quegli occhi enormi sempre ridenti, soprattutto al mattino quando li apriva e mi vedeva accanto a lui. Ha i miei occhi, la stessa espressione furba e maliziosa, la stessa risata a matto che devo aver avuto anche io perchè l'ho vista nelle foto, ma che ho perduto nel tempo, sopraffatta dalla vita credo. Lui però non è un Capricorno (buon per lui), ma un Acquario che sicuramente affronterà più lievemente quello che incontrerà. E io lo aiuterò.
Beh, mi sono commossa quindi è giunto il tempo di tornare al mio tram tram. Se ve lo site chiesto, il post l'ho iniziato il 1 Gennaio ed oggi 4 Gennaio è la prima occasione in cui ho potuto terminarlo.
Avrei potuto parlare di tutto ciò che mi attanaglia in questo surrelae presente in cui tutti siamo stati catapultati, ma sono stanca.
Buon 2022, buoni propositi e Buona Luce (cit.)
Ciao, ho letto il post e mi ha fatto sorridere di ricordi (cosa non facile in questo preciso momento). Specialmente il "buona luce" che qualcuno sempre mi diceva, mi ha catapultato indietro nel tempo. Perciò grazie, e buon 2022 anche a te. Con tutto il surreale che c'è.
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