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Il mio talento.

Pasquetta bigia, nuvole noiose e aria incerta. Sarà il tempo o sarò io? Diciamo che un po' di colpa il tempo l'ha sempre: è troppo poco, scorre veloce, è brutto, è lento, non torna più etc etc...
Stamani riflettevo su una cosa su cui in realtà rifletto da un bel po'... Non ho un talento ben preciso, nel senso che non c'è una cosa unica che io sappia fare come dio comanda, una cosa in cui io eccella. So fare tante cose, in maniera discreta, ma nessuna supera un'altra. Sarà questo il motivo per cui non riesco a stare ferma con la mente neanche 5 minuti? Sarà questo il mio talento, saper fare un po' di tutto? Bah! Alle volte è snervante perchè mi sento come se ancora non avessi trovato pace. La mia professione mi calza un po' stretta, troppe regole, poca creatività. Immagino la mia vita come una strada a più corsie parallele in cui io posso viaggiare a seconda del giorno, del tempo, dello stato d'animo e del capriccio, saltanto dall'una all'altra. Questa mattina mi sono alzata con un sentimento vicino all'invidia per tutte quelle persone che ancora non hanno un percorso iniziato davanti a loro, per i ragazzi ancora alle superiori, per chi ancora non si è laureato, per chi ancora ha davanti a sè un mare di porte aperte. Non che io le abbia tutte chiuse e che non ci sia più nessuna speranza. E' solo che è difficile essere liberi oggi. Il senso del dovere, le responsabilità, la paura di deludere gli altri o se stessi, sono tutte limitazioni al nostro essere. In un'Italia che va a rotoli e in cui sembra ormai tutto destinato ad andare sempre peggio, in cui siamo tutti un po' ragionieri stressati modello Fantozzi, in cui i sogni espressi ad alta voce servono solo a far sorridere qualcuno come a dire 'Poveri illusi... Poveri scemotti...".
I miei "sogniuncoli" mi fanno sentire viva, mi fanno sperare che domani non sarà uguale a ieri, che la mia vita non sia già tutta scritta, mi fanno credere che in qualsiasi momento decida di voler cambiare rotta io possa farlo sul serio. A chi mi guarda e sorride pena e cinismo... beh, a loro non posso insegnare niente. Vuoti sono e vuoti resteranno. Per tutto il resto ci sono i sogni, l'amore e gli amici. Buona Pasquetta sognatori! 

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Io scrivo, prima di tutto, per necessità. Oggi è la Vigilia di Natale e sento la necessità di farlo, perchè mi è stata fatta una domanda banale tempo fa e la mia risposta tuttora non mi soddisfa.  "Ti piace il Natale?" E' una domanda banale, no? Eppure non lo è. La mia risposta è stata frettolosa, troppo superficiale, perchè non me l'aspettavo e perchè era tanto che non rivolgevo a me stessa questo interrogativo. Ricordo una me che adorava questo periodo dell'anno, il più bello di tutti. Ricordo i miei ricordi dei Natali passati, dei nonni intorno alla tavola, delle tombolate, dell'ansia sotto il piumone nell'avvertire rumori sospetti di zoccoli di renna, della meraviglia dei regali. Ricordo un tardo pomeriggio, io sdraiata sopra le gambe di babbo mentre lui mi faceva ridere suonando le mie costole come fossero le corde di una chitarra, mentre un'ombra di Babbo Natale passava dietro i vetri della finestra del salotto. Ricordo la musica che risuonava ne

L' ardire.

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