C'ho provato, con tutta me stessa. Non ho rimpianti, quello che sentivo di fare l'ho fatto, fino in fondo. A tratti mi sembra che non sia stato abbastanza: è il cuore che parla. Mentre la mia testa, il mio affezionato raziocinio sa che ho fatto più del necessario. E' che quando conosci una persona e ne vedi le potenzialità non è semplice dimenticarle o metterle da parte. Soprattutto quando capisci che sei una delle poche a conoscerla davvero, l'unica con cui abbia voluto condividere parte delle sue più spaventose paure e dei suoi più nascosti segreti.
Forse è proprio questo il problema: aver permesso ad un altro di guardare dentro il proprio essere. Se lo fai, poi perdi il controllo della situazione, delle maschere che indossi, delle bugie che spandi in giro. Saltano le coperture ed è impossibile continuare a fare la vita di prima. Questa cosa l'avevo capita da subito, solo che credevo in un possibile finale diverso. Certe persone, o meglio certe anime, preferiscono rimanere nel luogo solitario in cui si sono nascoste, per proteggersi. A niente serve assicurargli la tua fiducia incondizionata e la promessa che mai potrai nuocer loro. Non sanno come si fa a fidarsi di qualcuno e non vogliono aprirsi. Il mondo però non è bianco o nero, ci sono centinaia di sfumature di grigio e di colori, per cui non è assolutamente possibile stabilire a priori, basandosi su delle regole generali, come andrà a finire.
Io conosco tante cose e so con certezza che quelle sono la verità. Non credo in niente di ciò che viene esposto ed ostentato, o nelle falsità che mi sono state dette nel tentativo di darmele a bere. Io conosco la verità: so chi sei e cosa sei, conosco le tue paure ed i tuoi mostri, le tue debolezze e le tue ferite. E soprattutto conosco le tue potenzialità. Ma come ha detto una mia amica, rimaranno potenzialità inespresse.
L'immagine che mi viene alla mente è quella di un uomo con i polsi avvolti in catene e di una chiave posta nel palmo della sua mano. L'uomo, invece di afferrarla ed aprire il lucchetto delle catene, se ne sta lì, a fissare la chiave sognando di essere libero. La userà mai quella chiave? Avrà mai la forza di affrontare se stesso? O preferirà rimanere prigioniero di sé, carceriere e carcerato insieme? Eppure basterebbe inserirla nella serratura e girarla appena. Click. E l'uomo sarebbe libero. Di essere, di fare, di sognare, di amare.
Di vivere....
Forse è proprio questo il problema: aver permesso ad un altro di guardare dentro il proprio essere. Se lo fai, poi perdi il controllo della situazione, delle maschere che indossi, delle bugie che spandi in giro. Saltano le coperture ed è impossibile continuare a fare la vita di prima. Questa cosa l'avevo capita da subito, solo che credevo in un possibile finale diverso. Certe persone, o meglio certe anime, preferiscono rimanere nel luogo solitario in cui si sono nascoste, per proteggersi. A niente serve assicurargli la tua fiducia incondizionata e la promessa che mai potrai nuocer loro. Non sanno come si fa a fidarsi di qualcuno e non vogliono aprirsi. Il mondo però non è bianco o nero, ci sono centinaia di sfumature di grigio e di colori, per cui non è assolutamente possibile stabilire a priori, basandosi su delle regole generali, come andrà a finire.
Io conosco tante cose e so con certezza che quelle sono la verità. Non credo in niente di ciò che viene esposto ed ostentato, o nelle falsità che mi sono state dette nel tentativo di darmele a bere. Io conosco la verità: so chi sei e cosa sei, conosco le tue paure ed i tuoi mostri, le tue debolezze e le tue ferite. E soprattutto conosco le tue potenzialità. Ma come ha detto una mia amica, rimaranno potenzialità inespresse.
L'immagine che mi viene alla mente è quella di un uomo con i polsi avvolti in catene e di una chiave posta nel palmo della sua mano. L'uomo, invece di afferrarla ed aprire il lucchetto delle catene, se ne sta lì, a fissare la chiave sognando di essere libero. La userà mai quella chiave? Avrà mai la forza di affrontare se stesso? O preferirà rimanere prigioniero di sé, carceriere e carcerato insieme? Eppure basterebbe inserirla nella serratura e girarla appena. Click. E l'uomo sarebbe libero. Di essere, di fare, di sognare, di amare.
Di vivere....
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