Sono giorni che fremo di scriverlo, di mettere nero su bianco questo bilancio annuale.
Lo scorso anno mi ero ripromessa di dedicare più tempo alla scrittura, ma niente, non ce l'ho fatta: il lavoro mi tiene occupata troppo a lungo e spegne il mio entusiasmo creativo. Ho avuto poco tempo anche per gli amici: ritagli qua e là, brevi e fugaci. Brutta cosa, davvero brutta.
Ho una lista di progetti in standby, e ne avrei ancora, ma cerco di pormi un limite, tanto non ho tempo quasi per nessuno di essi. Il tempo, il mio acerrimo nemico di sempre, così affezionato. Vorrei che rallentasse o che si dilatasse, a mio piacimento, ma non ne vuol sapere. Per ora.
In questi 365 giorni volati via, colmi di impegni soprattutto lavorativi, ho perso qualcosa, e insieme a quel qualcosa, qualcuno: un'amicizia decennale, un'amica, una persona che è in quasi tutti i miei ricordi degli ultimi 13 anni. Come è potuto succedere, vi chiederete? Semplice: ho detto la verità, una verità troppo schietta e non parafrasata, una verità che sedimentava sul fondo di una bottiglia da un po' e che, quando ho tolto il tappo, era ormai andata a male, sapeva di sughero.
Forse ho sbagliato i tempi, e le modalità, può essere, ma era la verità e si sa che non è mai piacevole. Si può decidere di ingoiarla e digerirla, oppure si può rinnegarla ed andare avanti. Lei ha scelto la seconda strada, perchè fra l'amore e l'amicizia, la seconda di nuovo era la più sacrificabile. Mi manca, a volte: all'improvviso mi viene in mente il suono della sua risata. Ho pure notato che ho fatto miei alcuni dei suoi modi di dire, buffo. Non passa giorno che io mi chieda se potevo fare diversamente, ed ogni volta torno al punto di partenza: no.
Sono delusa, forse è la persona che più mi abbia deluso in tutta la mia vita: avrei preferito centinaia di moine in meno al posto di una seconda possibilità per noi. Non c'è stata, e non ci sarà. Il suo legame così forte per me si è sciolto in un secondo, era una bugia costruita sul buon vivere quotidiano. E la realtà schifosa l'ha spezzato. Da allora l'immagine che avevo di lei è svanita, lei...vittima come altri della paura.
Io continuo a guardarmi in uno specchio, e a vedermi la stessa, con qualche ruga d'espressione in più, lo ammetto. Quei princìpi che mi guidano, li onoro tutti i giorni, o almeno ci provo. La violenza fisica e mentale non è tollerata, in nessun modo, soprattutto se a scapito di una donna.
Auguro a tutti di essere delle persone sempre migliori... fate quello che dite, in poche parole.... "Fatti, non pugnette" (anche questo era un suo modo di dire).
Auguro a me stessa di riuscire a trovare più tempo da dedicare a quegli amici che adoro e che vedo troppo poco, quelli amici veri che mi dicono quando sbaglio, perchè di loro ho bisogno.
Buona fine e buon principio a tutti.
Lo scorso anno mi ero ripromessa di dedicare più tempo alla scrittura, ma niente, non ce l'ho fatta: il lavoro mi tiene occupata troppo a lungo e spegne il mio entusiasmo creativo. Ho avuto poco tempo anche per gli amici: ritagli qua e là, brevi e fugaci. Brutta cosa, davvero brutta.
Ho una lista di progetti in standby, e ne avrei ancora, ma cerco di pormi un limite, tanto non ho tempo quasi per nessuno di essi. Il tempo, il mio acerrimo nemico di sempre, così affezionato. Vorrei che rallentasse o che si dilatasse, a mio piacimento, ma non ne vuol sapere. Per ora.
In questi 365 giorni volati via, colmi di impegni soprattutto lavorativi, ho perso qualcosa, e insieme a quel qualcosa, qualcuno: un'amicizia decennale, un'amica, una persona che è in quasi tutti i miei ricordi degli ultimi 13 anni. Come è potuto succedere, vi chiederete? Semplice: ho detto la verità, una verità troppo schietta e non parafrasata, una verità che sedimentava sul fondo di una bottiglia da un po' e che, quando ho tolto il tappo, era ormai andata a male, sapeva di sughero.
Forse ho sbagliato i tempi, e le modalità, può essere, ma era la verità e si sa che non è mai piacevole. Si può decidere di ingoiarla e digerirla, oppure si può rinnegarla ed andare avanti. Lei ha scelto la seconda strada, perchè fra l'amore e l'amicizia, la seconda di nuovo era la più sacrificabile. Mi manca, a volte: all'improvviso mi viene in mente il suono della sua risata. Ho pure notato che ho fatto miei alcuni dei suoi modi di dire, buffo. Non passa giorno che io mi chieda se potevo fare diversamente, ed ogni volta torno al punto di partenza: no.
Sono delusa, forse è la persona che più mi abbia deluso in tutta la mia vita: avrei preferito centinaia di moine in meno al posto di una seconda possibilità per noi. Non c'è stata, e non ci sarà. Il suo legame così forte per me si è sciolto in un secondo, era una bugia costruita sul buon vivere quotidiano. E la realtà schifosa l'ha spezzato. Da allora l'immagine che avevo di lei è svanita, lei...vittima come altri della paura.
Io continuo a guardarmi in uno specchio, e a vedermi la stessa, con qualche ruga d'espressione in più, lo ammetto. Quei princìpi che mi guidano, li onoro tutti i giorni, o almeno ci provo. La violenza fisica e mentale non è tollerata, in nessun modo, soprattutto se a scapito di una donna.
Auguro a tutti di essere delle persone sempre migliori... fate quello che dite, in poche parole.... "Fatti, non pugnette" (anche questo era un suo modo di dire).
Auguro a me stessa di riuscire a trovare più tempo da dedicare a quegli amici che adoro e che vedo troppo poco, quelli amici veri che mi dicono quando sbaglio, perchè di loro ho bisogno.
Buona fine e buon principio a tutti.
Commenti
Posta un commento