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Una giornata felice.

Volevo iniziare questo post con una riflessione riguardo la tristezza. Volevo dire che è estremamente produttiva: oggi sono triste e infatti scrivo. Poi ho aperto il mio blog e scopro che il mio ultimo post è datato 4 Gennaio. 7 mesi fa. 7 mesi in cui non ero tanto triste da sentire la necessità di tornare qua. Diciamo pure che sono in ferie, quindi magari è perchè ho un po' più tempo da dedicare alla tristezza.
Oggi il mio fratellino torna a Londra, dopo dieci giorni passati qui, a casa, con noi. Per lui sono stati dieci giorni di buon cibo, di sole e caldo ininterrotto, di famiglia e amici.... e di mare.
Tutte le volte che ci penso, al mare intendo, capisco la mancanza che sentono tutti quelli che, volenti o nolenti, devono starne lontani pur amandolo infinitamente. Il mare è un richiamo irresistibile, sempre... di giorno, di notte, con il freddo... è sempre lì che ti chiama.
Di questi dieci giorni l'immagine più bella è quella di stamani: mamma in acqua, un'acqua limpida e piena di sarpe e occhiate che nuotavano in cerchio, Matti che si tuffa di testa, con estrema grazia, in mezzo a tutti quei pesci argentati ed io che li osservo dall'alto di uno scoglio, io che li tengo d'occhio. Sempre.
E sono qui che quasi mi maledico per non aver scattato una foto, fra tante foto inutili che scatto ogni giorno. Però poi mi basta chiudere gli occhi o solo estraniarmi un attimo dalla realtà per rivivere tutto: le sfumature verdi dell'acqua cristallina, gli occhiali da sole di mamma, il cappello che mi fa ombra ed il tempo che si ferma un attimo, per trattenere il fiato, prima che le dita del tuffatore fendano la superficie incantata del mare.
Un quadro perfetto e sereno di una calda ed assolata giornata di metà Agosto.
Una giornata sospesa, senza tempo e nel tempo, senza scadenze, senza obblighi.
Una giornata così dannatamente semplice.
Una giornata felice.

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