Scrivo ora, che è passato ormai più di un mese, controvoglia, perchè mi fa soffrire. E perchè non volevo ancora scrivere di qualcuno che non c'è più. Ma così è e nonostante sia comunque un argomento triste è stato tale solo nella sua conclusione, prima è stato felice, tanto.
Luna è entrata nelle vita della mia famiglia nel giugno del 2002. Avevo sempre desiderato un cane, sin da quando ero piccola, ma i miei genitori non avevano mai esaudito il mio desiderio agganciandosi alla solita scusa: "Siete troppo piccoli! (riferendosi a me e mio fratello). Quando sarete più grandi vedremo!".
Gli anni passavano e la scusa non cambiava finchè un giorno, finalmente cresciuti, un pargoletto rinsecchito fece il suo ingresso in famiglia e la scusa mutò: "Quando Nicolò sarà grande!"
Bella fregatura. Poi un giorno Nicolò tornò da scuola con un avviso sul quaderno: regalavano cuccioli di pochi mesi. Nicolò aveva otto anni ed ebbe la meglio, supportato da noi e dai sensi di colpa dei miei che oramai non avevano più alcuna scusa valida.
Mamma fu la prima a vederla, disse che era una pallina nera. Quando la vidi, tutta nera, accoccolata tra le braccia della sua padrona.. beh, fu amore a prima vista. Era morbidissima: una sagoma rotonda e pelosa dagli occhi dolci. Come regalo ci lasciò un ricordino sul tappeto di sala: vi lascio immaginare la reazione dei miei. Passò un po' di tempo prima che diventasse nostra, i suoi padroni non riuscivano a staccarsene. Ricordo che le prime notti piangeva e che mio fratello la coccolava per farla stare calma.
E' stata dodici anni con noi, dodici anni che sembrano durati un soffio adesso. Era la regina del giardino, ogni lucertola una preda, ogni gabbiano un nemico da tenere costantemente sotto controllo. L'ho sentito dire spesso che ai cani manca solo la parola e vi posso dire che è vero, la guardavi e ti parlava. Era golosa, viziata, prepotente ma soprattutto era libera, o almeno spero che così si sia sentita.
Diffidente all'inizio ma questa caratteristica ho sempre creduto l'avesse ereditata da me. Colpa mia.
Se ne è andata in due giorni senza che nessuno fosse minimamente preparato alla sua assenza. Ogni tanto mi sembra di cogliere un movimento dietro i vetri ma non è lei. Esco in giardino e aspetto un rumore ma non arriva. E' tutto molto silenzioso, le tortore banchettano in tranquillità e le lucertole se ne stanno al sole. Spero che ovunque lei sia possa correre a perdifiato come amava tanto fare.
Luna è entrata nelle vita della mia famiglia nel giugno del 2002. Avevo sempre desiderato un cane, sin da quando ero piccola, ma i miei genitori non avevano mai esaudito il mio desiderio agganciandosi alla solita scusa: "Siete troppo piccoli! (riferendosi a me e mio fratello). Quando sarete più grandi vedremo!".
Gli anni passavano e la scusa non cambiava finchè un giorno, finalmente cresciuti, un pargoletto rinsecchito fece il suo ingresso in famiglia e la scusa mutò: "Quando Nicolò sarà grande!"
Bella fregatura. Poi un giorno Nicolò tornò da scuola con un avviso sul quaderno: regalavano cuccioli di pochi mesi. Nicolò aveva otto anni ed ebbe la meglio, supportato da noi e dai sensi di colpa dei miei che oramai non avevano più alcuna scusa valida.
Mamma fu la prima a vederla, disse che era una pallina nera. Quando la vidi, tutta nera, accoccolata tra le braccia della sua padrona.. beh, fu amore a prima vista. Era morbidissima: una sagoma rotonda e pelosa dagli occhi dolci. Come regalo ci lasciò un ricordino sul tappeto di sala: vi lascio immaginare la reazione dei miei. Passò un po' di tempo prima che diventasse nostra, i suoi padroni non riuscivano a staccarsene. Ricordo che le prime notti piangeva e che mio fratello la coccolava per farla stare calma.
E' stata dodici anni con noi, dodici anni che sembrano durati un soffio adesso. Era la regina del giardino, ogni lucertola una preda, ogni gabbiano un nemico da tenere costantemente sotto controllo. L'ho sentito dire spesso che ai cani manca solo la parola e vi posso dire che è vero, la guardavi e ti parlava. Era golosa, viziata, prepotente ma soprattutto era libera, o almeno spero che così si sia sentita.
Diffidente all'inizio ma questa caratteristica ho sempre creduto l'avesse ereditata da me. Colpa mia.
Se ne è andata in due giorni senza che nessuno fosse minimamente preparato alla sua assenza. Ogni tanto mi sembra di cogliere un movimento dietro i vetri ma non è lei. Esco in giardino e aspetto un rumore ma non arriva. E' tutto molto silenzioso, le tortore banchettano in tranquillità e le lucertole se ne stanno al sole. Spero che ovunque lei sia possa correre a perdifiato come amava tanto fare.
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